Il segnale lanciato dai manifestanti al Parlamento è chiaro: una revisione fatta contro le donne sarà combattuta con forza. Invece di abbassare le rendite occorre aumentarle. Le donne infatti hanno rendite AVS inferiori di un terzo rispetto agli uomini: un vero scandalo sul quale occorre attirare l’attenzione! A ciò si aggiunge il fatto che le prestazioni del secondo pilastro diminuiscono sempre più. Per le donne le ineguaglianze al momento del pensionamento sono ancora maggiori rispetto al periodo in cui sono attive professionalmente.
Bisogna trovare delle vere soluzioni e non smantellare la previdenza professionale come vuole fare la maggioranza del Parlamento federale. L’AVS è un sistema perfettamente funzionante che andrebbe rinforzato, anche alla luce dell’aumento del costo della vita! Ad esempio con la tredicesima AVS, come propone l’iniziativa popolare dell’Unione sindacale svizzera.
Il popolo ha già respinto due volte l’aumento dell’età ordinaria di pensionamento delle donne e la riduzione del tasso di conversione, ma queste misure vengono nuovamente riproposte dalla revisione AVS 21.
Non è giusto parificare l’età di pensionamento delle donne a quello degli uomini, quando invece le discriminazioni persistono! Ancora oggi le donne si assumono la maggior parte dei lavori di cura e accudimento, poco o per nulla pagati. Quanto alle discriminazioni salariali, che dovrebbero essere combattute, esse sono persino aumentate lo scorso anno. Come già scritto, le donne ricevono rendite AVS di un terzo inferiori rispetto a quelle degli uomini. E ora le donne dovrebbero persino lavorare un anno in più, cosa che per molte lavoratrici che hanno svolto lavori usuranti è semplicemente impossibile? È stato quindi importante urlare 15’000 volte NO e poi NO davanti a Palazzo federale!Continueremo ad opporci a questa ingiustizia sociale, nelle strade e nelle urne!