I consiglieri di Stato paghino i premi cassa pensioni!

L’attuale normativa sulle pensioni dei consiglieri di Stato è vecchia di 56 anni ed è nettamente superata rispetto alle modifiche legislative federali sopravvenute nell’ambito della previdenza professionale.

Il modello si basa sulla maturazione di prestazioni in base a un ridotto numero di anni di servizio (15 anni). Il pagamento delle prestazioni ai beneficiari avviene direttamente dalla cassa cantonale, senza creazione di capitale (se si eccettua quanto accumulato dopo l’introduzione nel 2016 di un contributo transitorio da parte dei consiglieri di Stato pari al 9%, giuridicamente contestato da alcuni di essi).

Tante sono le cose che non sono regolate in maniera solida e trasparente nel sistema in vigore: il libero passaggio, il riscatto degli anni di attività per poter ottenere la pensione piena, il prelievo di parte del capitale per l’acquisto della prima casa e il contributo sostitutivo AVS per chi lascia la carica prima dell’età AVS.

Negli anni scorsi tutto si è basato su pareri puntuali formulati per le singole questioni, man mano che si sono presentate. Questi pareri hanno poi originato una prassi, che è lacunosa, discutibile e priva di chiare basi legali: da qui le polemiche partitiche degli ultimi mesi.

Tutto questo è politicamente inaccettabile e va cambiato alla radice, per il bene stesso delle nostre istituzioni.

Queste lacune sono note al Parlamento ormai da anni, ma la maggioranza di centro-destra non ha mai voluto la modifica del sistema: la maggioranza infatti ha respinto nel 1989 e nel 2006 due iniziative parlamentari (la prima di Pietro Martinelli e la seconda del sottoscritto), che volevano inserire i consiglieri di Stato nella cassa pensioni cantonale.

Anche il Sindacato VPOD si è stancato di questa situazione caotica e ingiusta: per questo sostiene l’iniziativa popolare, che chiede di affiliare i consiglieri di Stato all’Istituto di previdenza del Canton Ticino e che propone di creare un regime di indennità di uscita per gli ex consiglieri di Stato nettamente separato dalla previdenza professionale.

E negli altri Cantoni?

La situazione negli altri Cantoni è la seguente:

  • 11 Cantoniprevedono un’affiliazione dei consiglieri di Stato all’Istituto previdenziale dei dipendenti cantonali, con interventi supplementari da parte dello Stato;
  • 2 Cantoniprevedono la costituzione di un istituto o di un sistema previdenziale specifico per i Consiglieri di Stato;
  • 5 Cantoni, fra i quali il Ticino, si basano su un sistema previdenziale ad hocper i Consiglieri di Stato, integralmente a carico dello Stato. La Confederazioneha un sistema analogo a questi ultimi 5 Cantoni, con la particolarità che la gestione è affidata all’Istituto di previdenza federale.

Affiliare i Consiglieri di Stato ad un istituto di previdenza cantonale, facendo in modo che paghino i premi cassa pensioni come tutti i mortali,è possibile: è la soluzione maggioritaria nei Cantoni, è la più semplice, è la più equa, è la più trasparente. Mettiamo fine agli sbagli e ai previlegi del passato! Pertanto firmiamo l’iniziativa popolare “Basta privilegi ai consiglieri di Stato!”.

di Raoul Ghisletta, segretario VPOD Ticino

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19.02.2019 Iniziativa "Basta privilegi" PDF (82.2 kB)
  • I consiglieri di Stato paghino i premi cassa pensione!

    L’attuale normativa sulle pensioni dei consiglieri di Stato è ingiusta e superata rispetto alla legislazione federale in materia di previdenza professionale, che prevede prelievi anticipati del capitale per l’abitazione primaria, riscatti, divisione del capitale in caso di divorzio. Da qui tutta una serie di polemiche che hanno investito e danneggiato l’immagine delle istituzioni democratiche cantonali.