Migliori CL nelle scuole medie!

La Scuola Media Superiore è diventata la Cenerentola del sistema scolastico ticinese. Se ne parla solo per evidenziare l'elevato numero di bocciature in prima (peraltro invariato da decenni!), e demonizzare l’elevata percentuale di maturità (ciò che a noi sembra un’ottima cosa).
Nulla o quasi sui problemi reali: aumento del numero di allievi per classe, diminuzione DOI e Monte Ore, sovraccarico di lavoro per i docenti, crescita dell’eterogeneità degli allievi e aumento esponenziale di quelli che necessitano di un seguito particolare.

La frustrazione del docente che non riesce a svolgere il proprio compito bene come vorrebbe è pure rafforzata da condizioni di lavoro e contrattuali che complessivamente non fanno che peggiorare da oltre un ventennio: decurtazioni salariali continue, abilitazioni, drastico peggioramento delle condizioni pensionistiche, aumento delle ore-lezione e dei compiti amministrativi e burocratici, ….

La nuova Legge stipendi non ha invertito la tendenza per i docenti SMS: essi, a fronte di un magrissimo aumento di circa l’1%, si trovano il prolungamento della carriera e un aggancio alla nuova scala che risultano penalizzanti. Grazie alla presa di posizione congiunta dei Collegi SMS e alle pressioni sindacali il Parlamento ha introdotto una norma transitoria, che funge da airbag per i docenti particolarmente penalizzati dal cambiamento di carriera. Tuttavia la sua applicazione dovrà essere chiarita dal Governo alla luce degli estemporanei limiti finanziari per il correttivo, votati dal legislativo.

Queste scelte si manifestano nei dati relativi agli investimenti nella formazione del nostro cantone. Scuola a tutto campo (2015) ci dice che dal 1988 al 2011 la spesa per le scuole pubbliche è aumentata del 24,8%, mentre nello stesso periodo la spesa corrente del Cantone è aumentata del 45,4% e il fatto che in Ticino investiamo troppo poco per la formazione è confermato dal confronto intercantonale: siamo sotto del 3,8% rispetto alla media svizzera, ciò che significa che se in media ogni elvetico investiva 3'881 CHF per l’istruzione, ogni ticinese le dedicava solo 3’095CHF.

E ancora una volta le Scuole Medie Superiori sono quelle dove negli ultimi decenni si è investito meno!

A completare il quadro andrebbero citate anche le iniziative dipartimentali e parlamentari che ci sviliscono professionalmente, andando ad esempio a intervenire sulla griglia, sui contenuti disciplinari, sul rapporto con i nostri studenti, senza previa consultazione dei docenti e, peggio ancora, senza minimamente tenere conto delle criticità che questi hanno osato manifestare a posteriori. L’elenco sarebbe troppo lungo.

Quali docenti e rappresentanti sindacali dei docenti crediamo sia tempo di porre un freno a questa tendenza: consultandoci con molti colleghi del settore SMS sono emersi alcuni punti centrali sui quali imbastire un’azione che, coinvolgendo varie istanze -dalle Direzioni degli istituti, al Dipartimento, al CdS-, potrebbe migliorare la qualità della nostra scuola e la qualità di vita dei suoi attori principali: studenti e docenti.

Per farci portavoce di queste richieste di modifica nelle sedi consone abbiamo però bisogno di verificare l’effettivo sostegno di cui godono da parte dei diretti interessati. Per questo vi chiediamo di prendere posizione sulle idee che avanziamo e di proporne altre. Al rientro organizzeremo un’Assemblea docenti SMS OCST-VPOD congiunta, durante la quale ascoltarvi, discutere e individuare i punti di intervento più incisivi. Come sindacati ci impegneremo poi a dare voce e risalto alle vostre rivendicazioni.

In estrema sintesi le idee

1. Diminuzione dei Consigli di Classe

Le SMS sono le uniche a svolgere ancora quattro CdC l’anno e molti docenti evidenziano diversi punti negativi:

  • le verifiche sono impostate in base ai CdC e non più sulla programmazione disciplinare;
  • il giudizio di novembre si basa spesso sull’esito di una sola verifica scritta ed è quindi poco attendibile. In particolare per le prime, molte valutazioni negative possono risultare demotivanti per lo studente, inficiando il carattere propedeutico attribuito al primo anno delle SMS;
  • il giudizio di metà secondo semestre, l’unico articolato, arriva troppo tardi perché gli studenti possano avere il tempo di mettere a profitto i suggerimenti indicati dai docenti;
  • il tempo per la preparazione e la partecipazione alle riunioni (essendo cresciuta la taglia degli istituti, ogni tornata occupa ormai due settimane) è sproporzionato rispetto all’utilità;

Sembra utile e logico dunque, modificando il Regolamento, limitare di norma a tre i Consigli di Classe annuali e l’ipotesi più condivisa proporrebbe di togliere il giudizio di novembre e di modificare gli altri come segue:

  • fine dicembre o inizio gennaio: pagella con il voto disciplinare accompagnato da un giudizio scritto articolato (sul modello di quello che oggi facciamo a metà secondo semestre);
  • marzo: giudizio disciplinare sintetico (nettamente insufficiente-ottimo) finalizzato ad evitare sorprese;
  • giugno: pagella con voto disciplinare.

Questa modifica avrebbe una ricaduta interessante anche per le Direzioni e per le Segreterie delle sedi e, dato l’impatto finanziario neutro, le possibilità di essere ascoltati sono elevate (sig).

2. Sgravio minimo per la docenza di classe

Il compito del docente di classe diventa sempre più gravoso anche nella SMS a causa dell’aumentata eterogeneità degli allievi e dei crescenti compiti che società e famiglia tendono a scaricare sulla scuola. A questo va aggiunto l’aggravio burocratico-amministrativo crescente, ad esempio con la recente decisione dipartimentale di re-introdurre l’obbligo per lo studente di giustificare le proprie ore di assenza. Se da una parte il Dipartimento riconosce la centralità della figura del docente di classe, proponendo un aumento dello sgravio nel suo progetto La scuola che verrà per il settore medio, nel medio superiore lo sgravio è proposto dal Consiglio di Direzione e avallato dal Collegio dei docenti all’interno della Dotazione Oraria di Istituto. Ora, visto che questa tende a diminuire con regolarità, diverse sedi hanno ridotto notevolmente gli sgravi per chi svolge tale compito.

A nostro giudizio ciò non è corretto: riteniamo che lo sgravio minimo per la docenza di classe debba essere di 1 ora-lezione, indipendentemente dalla classe (I, II, III, IV) che ci si trova a gestire.

3. Sgravio per i docenti con molti studenti

Insegnare e relazionarsi con un numero elevato di ragazzi moltiplica esponenzialmente l’energia e il lavoro necessari: la correzione dei compiti, la stesura delle pagelle e la partecipazione ai consigli di classe, gli incontri con i genitori e i colloqui con i ragazzi, … Ci sembra opportuno chiedere che tutto questo venga almeno parzialmente riconosciuto tramite un piccolo sgravio pari a. ½ ora-lezione ogni 69 allievi oltre i primi 92 che un docente segue. Dunque ½ per 93-162 studenti, 1 ora per 163-230, 1 ½ per 231-300 e 2 ore oltre i 300.

4. Sgravio per i docenti con classi di maturità

Accompagnare gli studenti di quarta agli esami di maturità richiede uno sforzo importante. Ci sembra opportuno chiedere che questo venga riconosciuto tramite un piccolo sgravio pari a ½ ora-lezione per il docente con classi di maturità, indipendentemente dal numero di classi e di allievi.

Le misure illustrate nascono dalla constatazione di numerosi colleghi che il carico di lavoro è aumentato al punto tale da non riuscire a fare più il proprio lavoro bene come si vorrebbe. Chi non vuole o non può permettersi di lavorare a orario ridotto (70% i docenti part-time!) è particolarmente sotto pressione, come dimostrano anche i dati sul burnout, e tutti, chi più chi meno, negli ultimi anni abbiamo messo a punto delle strategie individuali per riuscire a sopravvivere: meno studio, meno verifiche, compiti più brevi, ... Ovviamente nessuno ne va fiero e al di fuori delle nostre aule nessuno se ne accorge. Ma queste cose sono essenziali per la qualità del nostro sistema formativo ed è per questo che secondo noi è il caso di uscire allo scoperto e denunciare pubblicamente una situazione divenuta insopportabile e chiedere a chi ne ha il potere di porvi rimedio. Vogliamo il tempo per assolvere quello che è il nostro mandato prioritario!

Ricordiamo (-ci) che la qualità della nostra scuola è tale solo perché da decenni la teniamo in piedi noi, andando a caricarci volontariamente di compiti che sempre più sono scivolati nel puro volontariato: docenza di classe, capogruppo disciplinare, membro di commissioni istituzionali di sede o cantonali, Lavoro di Maturità, tutoring con gli abilitandi, ... la lista è lunghissima. Cosa significherebbe per la qualità della scuola qualora questi compiti fossero svolti non più volontariamente, ma su cooptazione delle direzioni degli istituti?

Gianluca D’Ettorre e Adriano Merlini, presidenti sindacati OCST e VPOD docenti