Durante lo scorso Congresso delle donne dell’Unione Sindacale Svizzera, le 240 partecipanti hanno rivendicato una diminuzione del tempo di lavoro e delle migliori condizioni lavorative e remunerative. Sono ormai 37 anni che la Parità è iscritta nella Costituzione federale, ed è tempo che questa venga rispettata!
Gli scorsi 19 e 20 gennaio a Berna si è svolto il 13° Congresso delle donne dell’USS. Questa occasione ha dato modo alle rappresentanti di molti sindacati e alle militanti presenti di discutere i problemi attuali del mondo del lavoro e riflettere su possibili soluzioni e ai miglioramenti necessari.
Le congressiste hanno largamente trattato il tema del lavoro d’assistenza e cure (care). Durante il suo intervento, la sociologa Sarah Schilliger ha parlato del fatto che le donne assunte in questo ambito accettano posti di lavoro a tempo parziale e che questo purtroppo avrà conseguenze negative all’età di pensionamento o in caso di divorzio.
Il lavoro di care è però essenziale alla nostra società e per mantenerne la qualità necessita di risorse finanziarie sufficienti, così come di condizioni di lavoro corrette. Le donne dell’USS richiedono quindi che il lavoro di assistenza sia reso parte integrante del servizio pubblico, accessibile a tutti e finanziato pubblicamente! I rapporti di lavoro nei domicili devono essere sottomessi anch’essi alla legge sul lavoro e non essere regolati con contratti privati e/o precari!
Inoltre, le donne dell’USS chiedono che il lavoro, remunerato e non, sia ripartito meglio fra donne e uomini. A questo proposito, bisognerebbe ridurre la durata del lavoro settimanale. Un interessante workshop gestito dalla sindacalista svedese di Kommunal, Elinor Oderberg, ha permesso di discutere un test effettuato in una casa anziani nel Nord della Svezia dove è stata introdotta per alcuni mesi la settimana lavorativa di 6 ore. In questo periodo, sono state registrate meno assenze per malattia, meno stress e gli impiegati erano più motivati e riposati. Si sono inoltre registrati meno incidenti o errori professionali, e si può quindi affermare che una riduzione delle ore di lavoro non significa automaticamente ridurre la produttività professionale! La riduzione della settimana lavorativa dovrebbe quindi diventare una rivendicazione dei sindacati, ma bisogna stare attenti che questa riforma vada nell’interesse di tutti e non ingrandisca le disuguaglianze già esistenti sul mercato del lavoro.
Queste due interessanti giornate di discussioni hanno portato alla votazione di 10 risoluzioni. Speriamo che queste non vengano ignorate e che possano portare a un miglioramento delle condizioni della donna, e che soprattutto si capisca che queste risoluzioni sono state pensate nell’interesse di tutti!
Risoluzioni USS donne:
- Contro lo sconfinamento del lavoro
- Digitalizzazione e lavoro delle donne (fra)
- Più solidarietà e ugualianza delle assicurazioni sociali
- L’AVS va rafforzata senza innalzare l’età di pensionamento delle donne!
- Tolleranza zero per le molestie sessuali sul posto di lavoro