NO all'iniziativa popolare federale "Per un'immigrazione moderata (Iniziativa per la limitazione)"
NO alla modifica della legge federale sull'imposta federale diretta (LIFD) (Trattamento fiscale delle spese per la cura dei figli da parte di terzi)
SÌ alla modifica della legge federale sulle indennità di perdita di guadagno per chi presta servizio e in caso di maternità (controprogetto indiretto all'iniziativa popolare "Per un congedo di paternità ragionevole a favore di tutta la famiglia")
NO al decreto federale concernente l'acquisto di nuovi aerei da combattimento
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L'Unione sindacale svizzera dice no all'iniziativa sull'immigrazione
Il Consiglio federale ha deciso che il 27 settembre 2020 saranno messi in votazione i seguenti oggetti federali:
iniziativa popolare federale del 31 agosto 2018 «Per un’immigrazione moderata (Iniziativa per la limitazione)»;
modifica del 27 settembre 2019 della legge federale sull’imposta federale diretta (LIFD) (Trattamento fiscale delle spese per la cura dei figli da parte di terzi).
No ad un autogoal clamoroso
La situazione delle lavoratrici e dei lavoratori in Svizzera è molto tesa. In questo contesto l’iniziativa per un’immigrazione moderata dell’UDC non farebbe che nuocere al mondo del lavoro e metterebbe in pericolo le misure di protezione dei salari, che complessivamente hanno avuto effetti positivi. Lo ha sottolineato lo scorso 22 giugno il presidente dell’Unione sindacale svizzera Pierre-Yves Maillard, che ha ricordato come il partenariato sociale e la collaborazione con il Consiglio federale nella recente crisi della pandemia hanno portato risultati concreti apprezzabili nel nostro Paese: in particolare sono state introdotte in modo efficace le indennità per le lavoratrici e i lavoratori colpiti dal lockdown. I problemi concreti vanno affrontati e risolti rapidamente e concretamente secondo Maillard: le fughe in avanti illusorie come quella proposta dall’iniziativa UDC sono dannose per il mondo del lavoro.
Oggi in Svizzera vige il principio che si deve applicare un salario svizzero per remunerare il lavoro effettuato in Svizzera: compito dei sindacati è di battersi per applicare ovunque e sempre questo principio, che è importantissimo anche vista la pressione enorme scatenatasi sul mondo del lavoro a partire dalla crisi del coronavirus. L’iniziativa UDC condurrebbe a cancellare questo principio e creerebbe tanta insicurezza aggiuntiva. La Svizzera invece di uscire dalla crisi economica del coronavirus finirebbe per affondare in una crisi economica ancora maggiore, che metterebbe sotto pressione ancora maggiore i salari e le condizioni di lavoro, eliminando le misure di accompagnamento che permettono di combattere il dumping salariale. Ricordiamo che ogni anno in Svizzera vengono controllati 170'000 salari per stabilire se rispettano i minimi salariali obbligatori e i contratti collettivi di lavoro: e se non li rispettano, vengono aumentati. Per questo l’Unione sindacale svizzera invita calorosamente a votare no all’iniziativa per un’immigrazione moderata e nel contempo rivendica il rafforzamento degli strumenti per combattere il dumping salariale e lo sfruttamento nel mondo del lavoro.
No ai regali fiscali
Il Sindacato ha partecipato con successo alla riuscita del referendum contro la modifica dell’imposta federale diretta, che introduce privilegi fiscali per le famiglie ricche: basta con i regali fiscali ammantati di politica famigliare. Queste fasce sociali non ne hanno bisogno. Invece di fare regali fiscali inutili, bisogna pensare alle famiglie del ceto medio-basso, rafforzando gli assegni figli e le riduzioni dei premi cassa malati. Votiamo quindi no alla modifica di legge.
Deduzioni fiscali per figli? No all’imbroglio!
Il 27 settembre i cittadini svizzeri voteranno su una modifica della legge federale sull’imposta federale diretta, che prevede un aumento notevole delle deduzioni per i figli nell'ambito dell'imposta federale diretta. Questa misura sembrerebbe essere a favore delle famiglie, spesso gravate da importanti spese di custodia e cura dei figli. In realtà la modifica gioverebbe soprattutto ai più ricchi, privando le casse pubbliche di importanti introiti.
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Sì al congedo paternità in nome della parità!
Il prossimo 27 settembre il popolo svizzero si esprimerà sulla modifica della legge sulle indennità di perdita di guadagno (controprogetto indiretto all’iniziativa popolare «Per un congedo di paternità ragionevole – a favore di tutta la famiglia»). La modifica di legge consente di istituire un congedo paternità pagato di 2 settimane. Il Sindacato VPOD sostiene con convinzione invita votare a sì. La nascita di un bambino è un avvenimento importante per le famiglie e tutti i padri devono poter essere minimamente presenti.
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Non facciamoci ingannare dall'iniziativa UDC per la limitazione!
Un mercato del lavoro dove il padronato sia libero d’imporre salari e condizioni ai dipendenti senza vincoli alcuni. Da decenni l’Unione democratica di centro (UDC) persegue l’obiettivo, fin da quando Christoph Blocher ne prese le redini, trasformandolo da partito di riferimento del mondo agricolo a quello dei miliardari e degli apostoli del meno Stato.