NO AVS21: ci metto la faccia!

Durante tutta la giornata del 14 giugno a Bellinzona, Lugano e Mendrisio è stato possibile farsi fotografare con una cornice «NO AVS 21» grazie ad un’azione proposta dalla Rete Nateil14giugno. Le fotografie pubblicate sui social faranno parte della campagna di sensibilizzazione per la votazione del prossimo 25 settembre. La Rete invita ad esprimere un secco “NO!” ad una riforma che carica sulle donne il maggior costo del finanziamento del primo pilastro del nostro sistema pensionistico. Non credete a chi vi dice che non c’è più tempo: esistono alternative a questa scelta scellerata!

Anche la presidente VPOD Ticino Michela Pedersini e le colleghe dicono NO AVS 21!

Inoltre va sottolineato come il finanziamento supplementare non sarà sufficiente per garantire sul lungo termine la stabilità del principale pilastro pensionistico. E la mancanza di un finanziamento solido condurrà inevitabilmente ad una nuova riforma tra pochi anni. Se accetteremo l’aumento dell’età di pensionamento delle donne a 65 anni e la “flessibilità” del pensionamento tra i 63 e i 70 anni, conditi da un fragile finanziamento, la strada sarà spianata verso un ulteriore aumento dell’età di pensionamento. Magari fino a 70 anni!

Ci sono vie alternative? Certo che sì! L’AVS può essere finanziata in modo solido per esempio con un aumento contenuto dei tassi di contribuzione o con un maggior contributo della Confederazione grazie, per esempio, agli utili della Banca Nazionale o a una tassa sui dividendi.

L’AVS è un valore per l’intera società che non solo va preservato, ma anche rafforzato. Essa dà sicurezza a tutti coloro che raggiungono il pensionamento dopo una vita di lavoro più o meno stabile, più o meno remunerata, più o meno fortunata.

Il 14 giugno segna la protesta delle donne contro la disparità salariale che è così difficile da sradicare dall’economia e dalla cultura. Questa disparità si riflette a livello pensionistico (gender pension gap) con una differenza del 37% tra uomini e donne. Solamente nell’AVS le donne sono trattate in modo equo e ricevono rendite pari a quelle degli uomini. Non spegniamo questo barlume di luce e di equità dal nostro sistema pensionistico!

di rete Nateil14giugno