Tra tre mesi si terrà il secondo sciopero delle donne svizzere e le femministe di tutto il paese hanno iniziato a farsi sentire e a denunciare le discriminazioni esistenti tra uomini e donne.
Le centinaia di donne presenti a Bienne domenica hanno adottato un appello allo sciopero di 17 punti, rivendicando il riconoscimento del lavoro domestico e di cura, la parità di retribuzione al lavoro e la riduzione generale del tempo di lavoro per potersi dedicare alla famiglia e vivere la propria vita.
Una delegazione ticinese di 40 rappresentati di associazioni femminili e sindacati ha partecipato attivamente all’evento, esprimendo la propria adesione al manifesto e spiegando come la partecipazione allo sciopero di stia preparando anche nel nostro Cantone.
La partecipazione all’Assise era permessa solamente a donne, non perché lo sciopero sarà contro gli uomini, ma perché uno degli scopi fondamentali di questo è quello di voler cambiare il sistema patriarcale nel quale viviamo tutt’oggi. Questo divieto alla partecipazione maschile voleva inoltre suggerire ai compagni che potevano mostrarsi solidali e custodire i bambini o occuparsi della casa durante l’assise, come durante lo sciopero del 14 giugno prossimo.