I tre relatori, i sindacalisti VPOD Ticino Fausto Calabretta e Stefano Testa e il segretario regionale Raoul Ghisletta, hanno spiegato quest'importante iniziativa, che vuole introdurre condizioni quadro del settore sociosanitario e socioeducativo per tutelare la qualità delle condizioni di lavoro e quindi delle prestazioni.
Di seguito, riportiamo i punti evidenziati e i tre interventi dei relatori.
1. Condizioni di lavoro eque - Questo punto riprende proposte scaturite dai comitati sociosanitari e socioeducativi VPOD e portate all’attenzione del Parlamento, purtroppo senza esito. Si precisa l’importanza di una definizione trasparente del fabbisogno di personale nei vari ambiti sociosanitari e socioeducativi, che va fatto coinvolgendo le associazioni dei professionisti. Il calcolo del finanziamento pubblico deve essere inoltre fatto sui salari effettivi, per eliminare le penalizzazioni che colpiscono le strutture con personale al massimo della carriera. Il riconoscimento del tempo di lavoro per i picchetti in sede serve ad eliminare la lacuna della legge federale sul lavoro presente per il settore educativo. Viene definito il sistema di calcolo delle indennità festive e notturne, che sono fondamentali per dare il necessario riconoscimento al disagio sopportato dal personale: non si esclude che le indennità possano essere trasformate in tempo libero.
Il tempo di lavoro, la compensazione delle ore straordinarie, le vacanze, i congedi e le condizioni pensionistiche devono essere uniformati perlomeno a quelle del contratto collettivo di lavoro dell’Ente ospedaliero cantonale, per garantire buone condizioni di lavoro a tutto il personale attivo nei vari ambiti, evitando il perdurare di situazioni penalizzanti.
2. Diritti dei pazienti e utenti - La definizione dei diritti dei pazienti e utenti va sviluppata nelle leggi che regolano i vari ambiti. Oggi in questo ambito c’è una disomogeneità di approcci. Ci sono ambiti come l’integrazione degli invalidi e la sociopsichiatria dove i diritti sono maggiormente definiti, mentre in altri ambiti ci sono poche norme di legge. Per far applicare questi diritti il Cantone deve sostenere finanziariamente le associazioni dei pazienti e degli utenti dei vari ambiti, mettendo a concorso periodicamente il o i mandati.
3. Pubblicazione delle valutazioni della qualità - Oggi le valutazioni di qualità delle strutture pubbliche e sussidiate non sono pubbliche. Si precisa che i risultati devono essere pubblicati per struttura, perché ci sono degli enti che gestiscono diverse strutture.
4. Organi di mediazione indipendenti- Chiediamo la creazione di organi di mediazione indipendenti per i pazienti, gli utenti ed il personale. In Svizzera tedesca il settore sociosanitario conosce diffusamente tali organi. Gli organi di mediazione non sostituiscono la Commissione giuridica in materia di assistenza sociopsichiatrica e la Commissione di vigilanza sanitaria.
5. Pianificazione cantonale e controllo parlamentare - Il compito della Commissione specifica di controllo parlamentare (già esistente nell’ambito ospedaliero, ma non negli altri ambiti) non è quello di effettuare revisioni dei conti, ma di affrontare le problematiche politiche specifiche o di interesse generale alla luce della pianificazione cantonale, in particolare in caso emergano problemi nel funzionamento delle strutture e nell’adempimento dei mandati conferiti dalle leggi e dalle disposizioni esecutive.
Iniziativa: testo e raccolta firme
Fausto Calabretta - Sì a cure Sociosanitarie e a prestazioni Socioeducative di qualità
Raoul Ghisletta - 5 pilastri per il settore sociosanitario e socioeducativo ticinese