Le rivendicazioni VPOD per ospedali/cliniche, istituzioni sociali, servizi a domicilio e sociopsichiatria

Contratto di prestazione nel settore ospedaliero

In vista del rinnovo del contratto collettivo di lavoro EOC e di quello delle cliniche i comitati di settore dovranno sviluppare nei prossimi mesi richieste puntuali di modifica.

Facendo riferimento allo studio “Nurses at work” (riassunto in Obsan Bulletin 8/2016) il Sindacato VPOD rivendica l’inserimento nei contratti di prestazione di misure volte a ridurre l’abbandono professionale delle/degli infermieri attivi, senza dimenticare le altre figure professionali attive negli ospedali e nelle cliniche:

  • ridurre il carico dei compiti estranei alle cure - lotta alla burocratizzazione
    (78% di insoddisfatti secondo lo studio citato)

  • migliorare la gestione dei problemi di esaurimento o burn out da parte delle strutture sanitarie
    (72% di in soddisfatti)

  • creare ambienti lavorativi gradevoli promuovendo l'autonomia professionale e la partecipazione dei collaboratori
    (62% di insoddisfatti)

  • sviluppare ruoli avanzati nella pratica professionale per attrarre infermieri; fornire opportunità nell'ambito formazione/ricerca per promuovere carriere a vita
    (49% di insoddisfatti)

  • rendere le istituzioni sanitarie più attrattive come posto di lavoro per collaboratori che hanno famiglia
    (41% di insoddisfatti)

  • migliorare il salario
    (49% di insoddisfatti)

  • migliorare la proporzione tra numero di infermieri e pazienti
    (40% di insoddisfatti)

  • promuovere il rientro nella pratica lavorativa

  • creare un ambiente lavorativo di supporto anche per i collaboratori più anziani.

Contratti di prestazione nel settore Case anziani

Il Comitato VPOD del personale delle case anziani del Canton Ticino rivendica più risorse pubbliche per le case anziani allo specifico scopo di:

1. aumentare i massimali salariali del 3% e introdurre nelle classi meno remunerate di un salario minimo di 4'000 fr mensili;

2. rivedere il modello di calcolo delle risorse di personale in uso (RAI-RUG), che non tiene conto della pesante situazione di stress del personale, non permette di ascoltare e dialogare abbastanza con gli ospiti;

3. calcolare i capireparto come personale amministrativo e non come curante;

4. migliorare la dotazione di personale infermieristico nei reparti cure acute transitorie (CAT) e Alzheimer;

5. coprire le assenze per malattie e infortunio;

6. attuare la conciliazione famiglia-lavoro per le numerosissime donne attive (nelle case anziani firmatarie del contratto collettivo di lavoro al 31.8.19 le donne erano il 77%, ossia 1'863 a fronte di 565 uomini): riconoscimento dei congedi pagati per la cura di figli e genitori ammalati, maggiori congedi pagati per maternità e pa- ternità;

7. prevedere il pensionamento anticipato in tutte le case anziani e dove non esiste introdurre 2 settimane di congedo pagato supplementare all’anno per gli ultracinquantottenni;

8. introdurre una percentuale del 10% di congedo pagato per le ore effettuate durante i turni giornalieri spezzati; e limitare i turni giornalieri spezzati al 40% dei turni effettuati in settimana;

9. prevedere un’indennità aggiuntiva di disagio di 5 fr/orari per le notti, in modo da invogliare i giovani ad effettuare il lavoro not- turno e da scaricare il personale anziano da questi turni;

10. mantenere 2 giorni di libero in sabato/domenica almeno una volta ogni 3 settimane.

Contratti di prestazione nel settore sociale

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Il Comitato VPOD del personale attivo nelle istituzioni sociali rivendica l’attribuzione di maggiori risorse pubbliche per le istituzioni sociali attive in Ticino ed esige una maggiore trasparenza sui contratti di prestazione tra Stato e singole istituzioni (in particolare relativamente all’utilizzo dei mezzi, al raggiungimento degli obiettivi, alla formazione interna, alla qualità del lavoro, al clima di lavoro, ai tempi di attesa per gli utenti). Il Comitato VPOD rivendica in particolare:

1. aumento dei massimali salariali del 3% e garanzia di un salario minimo di 4'000 fr mensili nella scala stipendi;

2. miglioramento del modello di calcolo delle risorse di personale educativo e sanitario nelle strutture sociali, per tener conto delle specificità del lavoro sociale (garantire una presa a carico di qualità sia all’interno delle strutture sia sul territorio quando questo è previsto dalla presa a carico dell’Istituto, necessità di creare una buona collaborazione di rete con le altre figure di riferimento per l’utente); inoltre nel calcolo del personale educativo/sanitario i capi equipe e i responsabili di laboratori/foyer vanno considerati unicamente per la percentuale effettivamente prestata a tale scopo, garantendo loro il tempo necessario a gestire la parte amministrativa di reparto senza ricadute sul lavoro a contatto con l’utenza;

3. migliore copertura delle assenze per malattia e infortunio, attraverso il riconoscimento di un fondo supplenze nei contratti di prestazione;

4. rapida attuazione di misure che favoriscono la conciliazione famiglia-lavoro: riconoscimento di maggiori congedi pagati per la cura di figli e di genitori ammalati, come pure di maggiori congedi pagati maternità, paternità e parentali;

5. ripristino della possibilità di essere assunti a tempo pieno da parte delle istituzioni sociali: purtroppo tanti posti di lavoro vengono offerti unicamente in una percentuale del 70-80%, il che mette in forte difficoltà economica i dipendenti;

6. introduzione del pensionamento anticipato in tutte le istituzioni sociali: dove non esiste, riconoscimento di 2 settimane di congedo pagato supplementare all’anno per gli ultracinquantottenni;

7. assegnazione di un supplemento del 10% di congedo pagato per le ore effettuate nei turni giornalieri spezzati e limitazione del numero di turni giornalieri spezzati nell’arco di un mese;

8. limitazione del numero dei picchetti sul posto di lavoro (massimo di 7 picchetti mensili) e riconoscimento del picchetto in sede come orario di lavoro nella misura di almeno il 50% (quest’ultima rivendicazione vale per gli educatori, che purtroppo non sono soggetti alla legge sul lavoro, la quale riconosce come tempo di lavoro il picchetto sul posto di lavoro);

9. creazione di un regolamento per il riconoscimento delle ore effettuate in colonia;

10. garanzia di 2 giorni di libero consecutivi ogni settimana, che dovranno cadere in sabato/domenica almeno una volta ogni 3 settimane;

11. miglioramento dell’art. 50 del contratto collettivo di lavoro per il personale delle istituzioni sociali, riguardo ai giorni festivi infrasettimanali per il personale a turni;

12. creazione di un gruppo di lavoro della Commissione paritetica cantonale del contratto collettivo per il personale delle istituzioni sociali, che garantisca vigilanza e intervento tempestivo in caso di problemi di clima di lavoro nelle singole istituzioni sociali.

Contratti di prestazione nell'assistenza e cura a domicilio

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Il Comitato VPOD operatrici e operatori dei Servizi d’assistenza e cura a domicilio (SACD) denuncia le sempre peggiori condizioni di lavoro nel settore dell’assistenza e cura a domicilio, che portano alla destabilizzazione e allo sfruttamento di tanti dipendenti. Occorre mettere termine all'esasperata concorrenza nel settore dell’assistenza e cura a domicilio, che produce disagio e povertà per il personale, rischi per gli utenti e crescita dei costi per le casse malati.

Le situazioni negative concretamente rilevate dal Comitato sono:

  • estrema precarizzazione economica dei dipendenti dovuta al lavoro su chiamata

  • continuo cambiamento del piano di lavoro settimanale da parte dei servizi, che rende difficile per gli operatori la conciliazione familiare e privata

  • turni frammentati sulla giornata/sera e necessità per gli operatori di essere sempre connessi nel proprio tempo libero

  • insufficiente riposo giornaliero e settimanale

  • non riconoscimento come tempo di lavoro delle ore di trasferta verso e dagli
    utenti a domicilio, che sono effettuate dai dipendente in servizio

  • assenza di indennità adeguate in caso di lavoro disagiato (serale, notturno,
    festivo, di picchetto).

Il Comitato rivendica pertanto per il settore delle cure a domicilio:

1. contratto collettivo di lavoro per tutti i servizi a domicilio;

2. certificazioni sulla presenza sufficiente di personale qualificato e sul suo utilizzo nelle mansioni previste dalle sue qualifiche;

3. certificazioni sul rispetto delle normative della legge sul lavoro relative al riposo settimanale (max. 6 giorni consecutivi di lavoro) e al riposo giornaliero (almeno 11 ore di riposo);

4. riconoscimento del tempo necessario per il lavoro telematico svolto a domicilio dai dipendenti;

5. riconoscimento e piena valorizzazione del ruolo delle commissioni del personale nei servizi;

6. messa al bando dello stile di gestione autoritario e verticistico: lo Stato deve sospendere i sussidi agli enti con gestioni autoritarie e verticistiche fino al ripristino della normalità;

7. indagini indipendenti ed esaustive sul clima di lavoro, con la pubblicazione dei risultati;

8. indennizzi e ricollocamenti del personale che denuncia situazioni di clima di la voro negativo e che viene ingiustamente licenziato.

Pianificazione nel settore sociopsichiatrico

L’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale (OSC) è un’unità autonoma amministrativa, che costituisce un tassello fondamentale del nostro Stato sociale. Secondo il Sindacato VPOD la prossima Pianificazione sociopsichiatica cantonale dovrà avere una maggiore attenzione per l’interdisciplinarietà, ma questo necessita una “traduzione” operativa e quantitativa.

Negli anni, grazie al contributo dei pazienti in primis e degli operatori dell’OSC, si sono ottenute conquiste importanti, come quella dell’abolizione della contenzione fisica. Questo percorso è stato possibile grazie alla collaborazione di più Istanze e questo modello operativo è da anni riconosciuto formalmente anche attraverso un decreto esecutivo e va appoggiato e valorizzato.

La crescente burocratizzazione, una certa messa in discussione dell’interdisciplinarietà, il pericolo di una certa frammentazione degli interventi e la sfida del coordinamento dei nuovi progetti richiedono da parte di tutti attenzione e risorse positive. Nel Preventivo del 2020 del Canton Ticino è stato previsto un adeguamento di unità di alcune figure professionali per l’OSC (in particolare medici e infermieri) per affrontare l’aumento della casistica e della sua complessità: un passo importante nella giusta direzione che necessiterà però un ulteriore approfondimento.

La Commissione del personale OSC ha elaborato e consegnato alla Direzione e al Consiglio psicosociale cantonale un documento elaborato sulla base di necessità operative segnalate dalle colleghe e dai colleghi che lavorano nei vari ambiti e servizi. Il Sindacato VPOD sostiene queste rivendicazioni fatte nell’interesse dell’OSC e della cittadinanza.