Nonostante sia iscritta nella Costituzione e nella “Legge sulla parità”, le donne guadagnano in media circa il 20% in meno degli uomini che lavorano a tempo pieno. Al raggiungimento della pensione, hanno diritto a rendite inferiori del 37%. La discriminazione salariale è un furto di 7,7 milliardi di franchi all’anno!
Il Parlamento federale ha fatto storie persino per un mini progetto di controllo dei salari. Questo è troppo!
La parità salariale non dev’essere un regalo fatto alle donne, ma è un diritto costituzionale! Abbiamo bisogno di controlli sistematici ed efficaci dei salari, di correttivi obbligatori in caso di discriminazione e di sanzioni in caso di infrazione.
Valorizzare il lavoro delle donne
La disuguaglianza retributiva significa minor valorizzazione delle professioni femminili nelle cure, nell’educazione, nel sociale ... Dobbiamo rompere i pregiudizi, perché queste professioni non sono meno importanti di lavori tecnici o finanziari.
Rafforzare il servizio pubblico
Le autorità pubbliche hanno ridotto il loro budget e le loro prestazioni. Ma le necessità delle persone permangono. Quello che lo Stato non fa più dev’essere assunto dalle famiglie e dai parenti, di cui due terzi sono donne. Dobbiamo riconoscere questo lavoro e condividerlo. Ma soprattutto, dobbiamo rafforzare i servizi pubblici!
Lottare contro le discriminazioni e il sessismo!
Le mobilitazioni femministe si moltiplicano ovunque nel mondo: le donne hanno manifestato
in Polonia, in Argentina, negli Stati Uniti e pure in Islanda. Le Spagnole hanno fatto uno sciopero contro il
sessismo, le discriminazioni e la violenza.
Perché la parità non significa solo uno stesso salario per un lavoro dello stesso valore. La parità significa vivere senza la paura di essere aggredite, lavorare senza temere di essere molestate, rientrare dopo un congedo maternità senza temere di essere licenziate, avere il tempo di occuparsi dei propri cari senza rinunciare alla propria carriera.
Le nostre madri e le nostre nonne hanno lottato per ottenere il diritto di voto, il congedo maternità, il diritto di scegliere e hanno vinto le loro battaglie. Continuiamo a combattere!
#ENOUGH18