8'000 firme a sostegno dell'iniziativa popolare Basta livelli nella scuola media

La consegna alla Cancelleria dello Stato delle firme valide attestanti la riuscita dell’iniziativa popolare legislativa elaborata “Per il superamento della separazione degli allievi nella scuola media (BASTA LIVELLI NELLA SCUOLA MEDIA)” è avvenuta oggi martedì 5 luglio, alle 11. In totale le firme raccolte sono circa 8'000 (ne occorrono 7'000 per la riuscita).

L’iniziativa popolare è stata lanciata dal Sindacato VPOD, dal Partito socialista, da Più Donne, dal Forum alternativo, dal Partito comunista, da Gioventù comunista, da Gioventù socialista, dal Sindacato studenti e apprendisti e dalla Società demopedeutica, con il sostegno del Partito operaio popolare e di alcuni gruppi genitori.

La consegna dell’iniziativa popolare è un passo importante per una scuola media senza selezione precoce degli allievi (che oggi avviene in seconda media per le due materie) e che garantisca un insegnamento di qualità per tutti i ragazzi in tutte le materie.

L’iniziativa popolare “Basta livelli nella scuola media” mira a creare più giustizia sociale e culturale nella scuola dell’obbligo ticinese, abolendo la separazione precoce delle/degli allievi in 3a e 4a media nelle lezioni di tedesco e matematica. Oggi i corsi B sono frequentati maggiormente da allievi di estrazione sociale medio-bassa. Questa separazione precoce spesso blocca la crescita scolastica di ragazze/i in fase di maturazione, penalizzandoli nell’accesso alle scuole postobbligatorie e al mondo del lavoro.

Va sottolineato come con l’iniziativa popolare si mira a rafforzare l’istruzione di base in Ticino nell’interesse di tutta la società e dell’economia cantonale: e non già certo ad abbassare il livello della scuola media, come affermano alcuni detrattori.

Va inoltre sottolineato che con la modifica di legge proposta dall’iniziativa popolare non si specificheranno nella legge sulla scuola media le forme didattiche alternative al sistema attuale dei corsi A e B.

Questo perché sarà il regolamento del Consiglio di Stato a stabilire le nuove forme d’insegnamento (es. classi dimezzate, opzioni, ecc.), consultando gli organi scolastici, le componenti scolastiche e le associazioni dei docenti.

Contrariamente a quanto alcuni affermano in modo errato, l’iniziativa popolare quindi non cala dall’alto soluzioni didattiche prefabbricate e non discusse dalla scuola e dagli esperti in campo pedagogico. Questi ultimi dovranno costruire le nuove forme d’insegnamento, che ovviamente dovranno essere rispettose del principio base portato dall’iniziativa, ossia che i gruppi di allievi nelle nuove forme d’insegnamento dovranno essere sempre formati senza far capo a criteri di selezione decisi dalla scuola.

Grazie per la gentile attenzione.

Raoul Ghisletta, rappresentante del Comitato d’iniziativa