La discriminazione della donna è ancora enorme in Svizzera. Nessuna esitazione, il 25 settembre votiamo 2 NO ad AVS 21!

Il Consiglio federale ha appena adottato un rapporto sul divario di reddito globale tra donne e uomini che risponde a un postulato di Samira Marti, presentato il 25 settembre 2019.

La Svizzera ha il peggior risultato in termini d’uguaglianza
Il divario globale di reddito, che analizza il divario salariale e quello pensionistico, è stato calcolato per la prima volta in Svizzera. Il risultato non lascia dubbi: la Svizzera era ed è un Paese con un alto livello di disuguaglianza tra uomini e donne: "Rispetto ad altri Paesi europei, il divario complessivo del reddito professionale e il divario pensionistico tra donne e uomini sono relativamente alti in Svizzera. Ciò è dovuto principalmente all'alta percentuale di donne che lavorano a tempo parziale".

Reddito: 43% in meno!
L’equazione è esplosiva: mentre il consigliere federale Alain Berset e le donne dei partiti borghesi cercano di convincerci a votare sì all'AVS 21, perché permetterebbe all'uguaglianza in Svizzera di progredire, il divario di reddito globale è del 43,2% (2018). In parole povere il reddito delle donne per tutte le ore lavorate durante la loro vita lavorativa, dai 15 ai 64 anni, è inferiore del 43,2% rispetto a quello degli uomini.

Pensioni: 34% in meno!
Nel 2020 la pensione media di una donna risulta inferiore del 34,2% rispetto a quella di un uomo. In cifre significa una pensione media mensile totale di 2’986 CHF per una donna contro 4’563 CHF per un uomo. La differenza è di 1’577 CHF al mese per ogni mese di pensione di una donna. E questo divario non è cambiato dal 2014!

LPP21 silurato
Nel dibattito sull'AVS 21 ci viene detto che la disuguaglianza non deriva dall'AVS, ma dal 2° pilastro. Lo sappiamo. Ci dicono anche che il salvataggio delle nostre pensioni avverrà grazie alla riforma della LPP 21. Queste sono solo parole al vento.
Secondo il quotidiano in lingua tedesca Tages Anzeiger, che si batte anche per il sì all'AVS 21, "il Parlamento sta mandando all'aria la riforma del 2° pilastro". I partiti di destra vorrebbero dare alle donne solamente il minimo, contrariamente a tutto quello che le donne borghesi hanno detto nella campagna per l'AVS 21. Inoltre, il Comitato del Consiglio degli Stati sarebbe talmente diviso da non aver raggiunto alcun accordo e da far slittare il progetto di diversi mesi... e qualsiasi miglioramento alle calende greche!

Per il Sindacato VPOD/SSP la conclusione è chiara: non facciamoci illudere e votiamo 2x NO all'AVS 21 il 25 settembre!

Michela Bovolenta, segretaria centrale VPOD