Le speranze sulla Legge sulla parità (Lpar) sono state vane. L’economia ha potuto godere di donne sempre maggiormente formate e competenti, ma ha preferito premiare e ingrassare i suoi dirigenti e azionisti! Per il momento, la revisione della Lpar (attualmente discussa in Parlamento) ha ottenuto davvero poco: le aziende con più di 50 impiegate/i devono effettuare ogni 4 anni un’analisi interna dei salari, farla controllare da un organo di revisione e informare il personale. Non esistono però sanzioni, né l’obbligo di correggere le discriminazioni esistenti.
A questo si aggiunge un triste bilancio giuridico: tra il 2004 e il 2015, le lavoratrici che hanno sporto denuncia per discriminazione hanno perso il 76 % delle procedure giudiziarie per disparità e 83 % di quelle per molestia sessuale.
Peggio ancora: l’80 % di queste donne ha perso non solo il processo, ma anche il proprio impiego! Non possiamo continuare a tollerare queste ingiustizie e soddisfarci di una revisione così insignificante e invisibile.
È quindi venuto il momento di mobilitarci per ridare forza alla lotta per la Parità, fondata sulla solidarietà, la giustizia sociale e il rispetto del nostro lavoro, del nostro corpo e delle nostre vite, e questo sia al lavoro, a casa o nello spazio pubblico.
Il Congresso delle donne dell’Unione sindacale svizzera convoca tutte quante a una manifestazione nazionale delle donne per la Parità e contro il sessismo, la quale si terrà il prossimo 22 settembre a Berna.
Seguiranno maggiori informazioni.