Grande stanchezza e una certa preoccupazione anche in Ticino!

I docenti in Ticino durante la pandemia non hanno lesinato gli sforzi per limitare i danni sulla qualità dell’insegnamento, investendo molto più tempo ed energie rispetto alla situazione scolastica normale. I dati a metà marzo indicano che solamente 10 docenti cantonali non lavorano a causa di un alto rischio legato al Covid, rischio certificato dal medico cantonale del personale: tutti le/gli altri docenti sono al fronte! Le sezioni in quarantena erano pochissime a metà marzo: 1 sezione di scuola dell’infanzia, 10 di scuola elementare, 1 di scuola media e 5 nel settore postobbligatorio. Quindi per ora la scuola ha retto e non ha quasi mai chiuso.

Aumento della differenziazione programmatica e didattica, seguito individuale disciplinare e psicologico di molti allievi in difficoltà, aumento delle sollecitazioni delle famiglie, dilatazione degli orari di lavoro obbligatorio (consigli di classe e collegi docenti serali, ...), messa a disposizione di spazi e strumenti privati, ... il tutto mentre anche i docenti erano preoccupati per la salute propria e dei propri cari e subivano i contraccolpi degli stravolgimenti della vita normale messi in atto per contrastare la diffusione del virus.

L’enorme sforzo sembrerebbe aver dato risultati ben oltre le aspettative, se verranno confermati i dati relativi agli studenti del post-obbligo a rischio bocciatura alla fine del primo semestre, che sono stati resi noti dal Dipartimento educazione il 10 marzo 2021. Questi dati sono in linea con gli anni scorsi ad eccezione delle Scuole medie di commercio, nelle quali si registra una forte crescita (complimenti al Dipartimento per l’attivazione immediata di recuperi supplementari). Qualche interrogativo sui dati aggregati rimane, dal momento che i tassi di bocciatura nelle scuole medie superiori l’anno scorso sono stati attorno alla metà di quelli normali e che da marzo a giugno mancano ancora tre mesi di scuola.

Va poi ricordato che il Dipartimento educazione non ha fatto l’esercizio di verificare i ritardi nell’acquisizione delle competenze da parte degli allievi del settore dell’obbligo (scuole elementari e medie): questo potrà essere fatto con la prossima indagine PISA nel 2022.

E rimane infine da valutare l’importante effetto della chiusura della vita sociale sulla salute psicologica dei giovani.

Grande resilienza, ma anche grande stanchezza
ll merito di aver tenuto aperta la scuola con profitto va al corpo docenti e al Dipartimento educazione. Però ora i docenti sono stanchi: abbiamo bisogno di una pausa e chiediamo che il nostro sforzo venga riconosciuto.

Per questo fatichiamo a capire la mancanza di comprensione per la salute del corpo docente che talora emerge da parte di alcune direzioni scolastiche:

- attività burocratico-amministrative in aumento invece di eliminare quelle poco utili (ad es. l’iscrizione giornaliera delle assenze nel sistema informatico GAGI, oltre a quella cartacea e alla verifica delle motivazioni degli studenti nella scheda riassuntiva mensile)

- spostamento ad orari serali di consigli di classe e incontri vari senza ridurne la durata.

Nel tavolo docenti del 16 marzo il Dipartimento educazione ha promesso di intervenire in termini generali e di valutare la richiesta di prolungamento del periodo nel quale poter godere sotto forma di congedi anzianità, misura che interessa anche gli impiegati e che quindi andrà sottoposta al Governo nell’incontro del 21 aprile.

In conclusione il Sindacato VPOD Ticino invita le/i docenti a segnalare le situazioni problematiche per poterle sottoporre al prossimo tavolo docenti con il Dipartimento che si terrà in maggio.

di Adriano Merlini, presidente docenti VPOD Ticino