Libertà di voto sulla Riforma fiscale e sociale

Il Comitato di regione VPOD Ticino, a larga maggioranza dei 17 rappresentanti dei 14 gruppi del Sindacato, ha adottato la libertà di voto e di referendum sulla riforma fiscale e sociale, nel segno del pluralismo interno delle opinioni.

La richiesta di libertà di voto sulla riforma fiscale-sociale è venuta dai comitati dei gruppi del settore sociosanitario, per i quali va tenuto in conto il peso del pacchetto sociale nell’ambito della conciliazione famiglia-lavoro e l’urgente necessità di una rivalutazione salariale delle operatrici dei nidi. Ricordo che nel Sindacato VPOD i funzionari sindacali (come il sottoscritto) non hanno diritto di voto, ma che votano unicamente i militanti sindacali. Il voto è avvenuto dopo tre sedute di discussione del Comitato di regione, preso atto del rapporto parlamentare sulla riforma. Di seguito pubblichiamo il testo approvato dal Comitato di regione.

Il Comitato di regione VPOD Ticino del 6 dicembre 2017 con 10 voti favorevoli, 4 contrari e 1 astenuto (2 membri assenti), ha adottato la seguente risoluzione, volta a conciliare le posizioni all'interno del Sindacato in merito al pacchetto fiscale e sociale, per garantire l'unità e la forza del Sindacato VPOD nella tutela degli interessi di tutti i suoi associati.

1. Il Comitato di regione VPOD ribadisce la contrarietà di principio agli sgravi fiscali.

2. Il Comitato di regione VPOD lascia libertà di referendum e di voto sul pacchetto fiscale e sociale.

Motivazione: il pacchetto sociale di 20 milioni di franchi annui (pagati dai datori di lavoro), negoziato a livello di governo e parlamento, a favore delle operatrici sottopagate dei nidi, delle famiglie con bambini di 0-4 anni e ragazzi di 4-15 anni (in particolare di quelle che devono conciliare famiglia e lavoro) e delle famiglie con grandi invalidi a carico è un risultato importante, che concretizza in larga parte di quanto chiesto dall'iniziativa popolare "Asili nido di qualità per le famiglie" (2013). Il pacchetto fiscale di 22 milioni a livello cantonale è assorbito dalla crescita delle entrate in atto in questi anni, per cui non porta a tagli immediati, ma a un minor risanamento del debito pubblico. Questi aspetti giustificano la libertà di referendum e di voto sul pacchetto fiscale e sociale. Se non ci fossero stati il Sindacato VPOD Ticino si sarebbe chiaramente opposto.

3. A livello pratico il bollettino VPOD Ticino I diritti del lavoro” pubblicherà il formulario del referendum, con questo testo, con un'opinione favorevole e con un'opinione contraria allo stesso. Analogo equilibrio andrà osservato nella campagna per la votazione.

Referendum riforma fiscale e sociale

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15.01.2018 Referendum Sgravi fiscali PDF (303.1 kB)
  • La riforma sociale votata dal Parlamento

    Il Parlamento cantonale ha votato lo scorso 12 dicembre a grande maggioranza la riforma fiscale e sociale (messaggio 7417). Sulla riforma il Sindacato VPOD Ticino lascia libertà di voto e di referendum ai propri membri, ritenuto l’importanza delle misure sociali (che sono pari a ben 20,6 milioni Fr. all’anno), che sono state introdotte a compensazione degli sgravi fiscali.

  • RIFORMA FISCALE: NO

    A furia di battere il chiodo prima o poi si riesce nell’intento. Il Gran Consiglio, con l’approvazione della riforma fiscale, ha confezionato un nuovo consistente regalo a ricchi superricchi e aziende: 22 milioni all’anno (38 compresi i Comuni) per scongiurare un loro ipotetico pericolo di fuga verso lidi fiscalmente più accoglienti.

  • Riforma fiscale-sociale, panino e soldino

    I 20 milioni di franchi annui stanziati dal Parlamento per la conciliazione famiglia-lavoro (nidi, doposcuola, sostegno agli invalidi e alle famiglie, consultori parità dei sessi ecc.) non sono il regalo di Babbo Natale, ma il frutto di un accordo negoziato duramente tra il consigliere di Stato socialista Bertoli/i parlamentari socialisti, la destra e le aziende in un momento finanziario di calma. Diciamolo chiaramente, sono anni che la sinistra non ottiene un simile importo per la socialità! Questi 20 milioni sono codificati dal nuovo articolo 75 della Legge assegni di famiglia, che prevede una riscossione dello 0,12% a carico delle aziende nel 2019-2020 e dello 0,15% a partire dal 2021. Se questo articolo della legge fosse abolito, le aziende risparmierebbero 20 milioni all’anno. I 20 milioni della riforma fiscale-sociale serviranno ad aumentare dal 2019 i bassi salari nei nidi/doposcuola e a ridurre le alte rette per le famiglie, come previsto dal nuovo articolo 75 della Legge per le famiglie.

  • Un bel passo avanti per famiglie ticinesi e lavoratrici

    La riforma fiscale e sociale è un accordo tra forze economiche e forze politiche per trovare un punto d’intesa sul terreno fiscale e sociale. Può piacere o non piacere ma tutti sappiamo che nel nostro parlamento ticinese sono necessari sia i voti di centro-destra, sia quelli del centro-sinistra, per far passare le misure sociali, che le famiglie con figli aspettano da tanti anni. In questo caso il centro-destra ha votato a favore delle misure sociali, perché il centro-sinistra ha votato a favore delle misure fiscali. Senza accordo politico i 20 milioni di franchi di misure per la conciliazione famiglia-lavoro sarebbero ancora fermi al palo.

  • Una defiscalizzazione a beneficio di pochi privilegiati

    La riforma fiscale e sociale favorisce, ancora una volta, i grandi patrimoni mentre le conseguenze verranno pagate dalla popolazione meno fortunata. In prospettiva, la fattura si aggira sui 50 milioni di perdite per la collettività: 30 milioni in meno per le casse cantonali e 20 milioni in meno per i Comuni. Il pacchetto fiscale rappresenta inoltre la prima tappa di ulteriori politiche di defiscalizzazione a beneficio di pochi privilegiati.