La sponsorizzazione stia fuori dalle scuole!

Questa pratica è purtroppo diventata abbastanza ricorrente nei Cantoni della Svizzera tedesca e ora comincia anche a diffondersi in alcuni Cantoni romandi. La scuola sembra quindi essere diventata il bersaglio ideale di diverse lobby che, particolarmente in tempi di restrizioni finanziarie, approfittano di una situazione in cui il materiale pedagogico potrebbe venire a mancare.

Ma possiamo fidarci dello scopo filantropico di questo sostegno?
Cercare d’influenzare gli allievi producendo materiale pedagogico o obbligarli a visitare alcuni siti web per effettuare esercizi e trovare le soluzioni, al fine di raccogliere dati personali, sono attività di imprese senza scrupoli. Secondo il Sindacato VPOD queste attività rappresentano un grave pericolo: infatti, sia la scuola, sia gli allievi rischiano in futuro di essere influenzati dal mercato e, in certi casi, questo costituisce anche un pericolo per l’insegnamento stesso, visto che la qualità del materiale sponsorizzato è estremamente discutibile. Il ruolo della scuola, e più largamente del servizio pubblico, non è di servire da veicolo pubblicitario e neppure di creare futuri consumatori/trici!

In questo contesto il Sindacato non condivide assolutamente l’idea relativizzatrice, in base alla quale solamente certi materiali scolastici sponsorizzati sono problematici: tutti i materiali pubblicitari assecondano degli interessi privati. Il Sindacato denuncia quindi tutte queste pratiche e chiede alle autorità competenti di ogni Cantone e alla Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE) di:
- agire immediatamente per far cessare ogni forma di sponsorizzazione di materiale pedagogico (nascosta o palese);
- mettere a disposizione degli insegnanti sufficiente materiale pedagogico in tutte le classi dell’insegnamento obbligatorio;
- vietare ogni forma di pubblicità commerciale nel quadro scolastico.

La qualità e l’indipendenza della scuola pubblica ne dipendono!