La violenza contro le donne e la violenza domestica sono un grave problema: in Svizzera ogni giorno 11 persone, di cui 9 donne o ragazze, sono vittima di una lesione dell’integrità sessuale. Ogni due settimane si verifica un caso di violenza domestica con esito letale e ogni anno 27mila minori assistono a episodi di violenza di coppia. Una realtà agghiacciante che non deve soltanto fare riflettere tutti, ma contro la quale occorre agire urgentemente e in modo risoluto.
Durante l’incontro Pepita Vera Conforti, copresidente del Coordinamento donne della sinistra, ha presentato dati passati e attuali della violenza sulle donne e i progetti che sono stati messi in campo grazie alla Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul).
La violenza domestica è purtroppo un fenomeno onnipresente, che tocca tutti gli ambienti socioculturali e tutte le fasce d’età e non vi è alcuna differenza data dalla nazionalità, dal livello d’istruzione o dal reddito. Le conseguenze della violenza sono molteplici e possono toccare la salute delle persone coinvolte, i loro rapporti sociali, le loro finanze e in alcuni casi persino il loro statuto di soggiorno: infatti le mogli immigrate per raggiungere il marito possono vedersi revocare il permesso di soggiorno, qualora si devono separare da quest’ultimo.
La Confederazione ha già pubblicato i compiti e le misure per attuare la Convenzione, ma restano ancora importanti passi da attuare: ad es. definire dei protocolli chiari validi per tutta la nazione e rendere lo stalking un reato perseguibile.
L’intera presentazione è stata animata da letture di Margherita Coldesina, che grazie ai brani scelti ha dato brio alla serata, permettendo alle persone presenti di meglio cogliere certe situazioni di violenza e l’importanza di agire insieme per aiutare le vittime di queste situazioni.
Invitiamo tutte le persone che vogliono informarsi maggiormente sull’argomento a visitare l’interessante sito www.viveresenzaviolenza.ch
