Sì a misure concrete di rilancio demografico

Da: Raoul Ghisletta, granconsigliere PS e segretario VPOD Ticino

Se vogliamo il rilancio della preoccupante demografia ticinese e segnatamente favorire la presenza di famiglie giovani che garantiscano una ripresa della natalità nel nostro Cantone, Governo e Parlamento dovrebbero chinarsi senza tanti pregiudizi e in modo rapido su due atti parlamentari pendenti.

Il primo atto riguarda l’introduzione di un nuovo articolo 7a nella Costituzione cantonale: una proposta presentata da numerosi parlamentari di tutti i partiti lo scorso 22 novembre 2022. Si tratta di un testo a favore della conciliazione tra famiglia e lavoro, che impegna il Cantone, i Comuni e le altre corporazioni e istituzioni di diritto pubblico a promuovere la conciliazione tra famiglia e lavoro negli ambiti di loro competenza. L’articolo chiede anche che il Cantone e i Comuni, direttamente o tramite sussidi ad enti no profit riconosciuti, provvedano a realizzare una rete di nidi e strutture extrascolastiche, che sia adeguata al benessere del bambino, come pure ai bisogni lavorativi e di formazione della famiglia. Il nuovo articolo 7a specifica anche che l’offerta deve essere accessibile a tutti i bambini dai tre mesi di età sino alla fine della scuola dell’obbligo. Questo articolo costituzionale darebbe una spinta ulteriore e determinante alla politica cantonale di conciliazione famiglia-lavoro, che è stata sviluppata dalla riforma fisco-sociale e dal controprogetto all’iniziativa popolare VPOD “Asili nidi di qualità per le famiglie” (presentata nel 2013).

Un’altra proposta concreta è l’iniziativa del 3 maggio 2021 da me presentata nella forma generica a nome del Gruppo PS ed intitolata "Raddoppiare gli assegni figli per dare una scossa alla demografia e all’economia del Cantone”. L’iniziativa legislativa chiede di raddoppiare gli importi degli assegni per figli e di formazione allo scopo di rendere attrattivo il Ticino per le famiglie con figli oppure per le famiglie che vogliono fondare/crescere una famiglia in Ticino. Più precisamente l’iniziativa parlamentare chiede di istituire un assegno supplementare cantonale per figli (fr. 200.- per ogni figlio) ed un assegno supplementare cantonale di formazione (fr. 250.- per ogni figlio in formazione), che sia destinato alle famiglie residenti in Ticino. Secondo l’iniziativa il finanziamento dei due nuovi assegni deve essere fatto esclusivamente da parte dell’ente pubblico, segnatamente grazie alle maggiori entrate fiscali per Cantone e Comuni, che possono essere ottenute diminuendo le deduzioni fiscali esagerate esistenti in Ticino (deduzioni che hanno un impatto negativo sulle finanze di Cantone e Comuni e che favoriscono unicamente i benestanti, senza aumentare granché la propensione al consumo nel territorio). Eventualmente i due nuovi assegni sono da finanziare anche aumentando il prelievo fiscale sulle fasce più ricche: un aspetto che va valutato tuttavia, considerando che l’iniziativa ha come effetto collaterale di contenere la spesa dell’ente pubblico per quanto riguarda gli assegni di prima infanzia, gli assegni famigliari integrativi e l’assistenza sociale, nonché ha come conseguenza di determinare un aumento del gettito fiscale per Cantone e Comuni.