Salviamo il centro di incontro di Bombinasco!

Da: Giulia Petralli e Raoul Ghisletta, sindacalisti VPOD Ticino

Preoccupa l’annuncio della chiusura del Centro d’incontro Al Suu di Bombinasco (Curio/Malcantone), creato nel 1994 dall’Associazione vivere insieme (fondata da Elisabetta Steiger). La struttura è di proprietà della Schwesterngemeinschaft Seraphisches Liebeswerk Solothurn, che sta cercando un acquirente.

Salviamo il centro di incontro di Bombinasco!

Si tratta di una struttura magnifica, sita nel verde del Malcantone, in cui vivono una decina di ospiti anziani e invalidi: gli invalidi lavorano nel laboratorio del legno, in cucina e nelle faccende domestiche. Nel Centro d’incontro vengono alloggiati anche gruppi per seminari ed è aperta una bottega con prodotti locali. C’è anche la possibilità di affittare una sala e alcuni spazi. Il Centro inserisce pure civilisti e offre attività di pubblica utilità (trame l’Ufficio cantonale del sostegno) a persone che per svariati motivi si trovano al di fuori dal circuito lavorativo, ma che desiderano mettersi ancora in gioco.

Per alcuni anni l’Associazione vivere insieme ha collaborato strettamente con la Fondazione Francesco per l’aiuto sociale: purtroppo l’importante impegno di quest’ultima in due altri progetti per l’aiuto ai più deboli (Casa Martini a Bellinzona e Masseria Cornaredo a Lugano) ha portato all’abbandono della ripresa e ristrutturazione della struttura di Bombinasco. Va sottolineato come la struttura di Bombinasco non riceva sussidi cantonali né per gli invalidi accolti, né per gli anziani: l’Ufficio cantonale invalidi a fronte del decreto Morisoli non intende ampliare la cerchia degli enti sussidiati.

Il comitato dell’Associazione si è quindi trovato costretto a disdire i contratti di lavoro dei suoi dipendenti per fine giugno 2023 e a cercare una nuova collocazione per gli utenti attualmente sistemati all’interno di quella che per alcuni è una vera e propria casa da ormai molti anni.

Incontro con il personale

Lo scorso 20 aprile il Sindacato VPOD ha incontrato il personale a Bombinasco per sostenerlo nella difficile situazione. All’incontro oltre alle/ai dipendenti e al direttore della struttura era presente anche Daniele Ryser, già granconsigliere e segretario della Regione Malcantone, che è membro di comitato dell’Associazione vivere insieme. L’instancabile Daniele Ryser si sta mobilitando per dare un futuro alla struttura, evitando che ne vada perso l’uso comunitario: l’ipotesi è di coinvolgere i Comuni, che stanno per affrontare un’importante aggregazione (la votazione consultiva è prevista in novembre) per creare un centro d’incontro, che sia rivolto a soddisfare specifici bisogni degli anziani, delle loro famiglie e della popolazione locale. In una simile ottica d’utilità pubblica la Congregazione proprietaria della struttura sarebbe probabilmente disposta a cedere gratuitamente la struttura: sarebbe quindi un’occasione d’oro per il nuovo Comune. Un dialogo è aperto anche con la Croce Rossa, che in questo momento necessita di ampliare gli spazi per ospitare richiedenti l’asilo.

È chiaro che i tempi sono stretti: il personale del Centro ha dovuto annunciarsi per la disoccupazione e cercare un nuovo impiego. La situazione è e sarà veramente difficile in questi mesi, anche se conforta il fatto che le suore di Soletta abbiano dato disponibilità a sostenere finanziariamente l’attività di gestione dell’Associazione fino a fine 2024, ciò che consentirebbe di tenere in vita la struttura e di evitarne la chiusura totale. La sfida è mantenere ad uso comunitario la struttura ed evitarne la privatizzazione.

Come granconsiglieri abbiamo fatto la nostra parte interrogando il Consiglio di Stato e come Sindacato VPOD sosterremo le iniziative che partiranno dal basso e dai dipendenti per salvare la struttura.