Ricorso VPOD al Tribunale federale contro il taglio immediato dei sussidi cassa malati per il ceto medio

Il decreto Morisoli ha già iniziato a mietere le prime vittime tra il ceto medio. In questi giorni numerose persone del ceto medio hanno ricevuto la prima lettera che riduce i loro sussidi o li annulla per il 2024. I telefoni dell’Amministrazione cantonale e comunale sono caldi. Eppure la modifica di legge che taglia i sussidi cassa malati non è ancora stata approvata dal Parlamento ticinese: inoltre si preannuncia un referendum e una votazione popolare. A tutti parrebbe logico che il taglio potrebbe avvenire solamente tramite la diminuzione delle costanti prevista dalla modifica legislativa contenuta nel messaggio governativo n 8341 relativo al Preventivo 2024 del Cantone Ticino, se e quando ovviamente la modifica supererà il referendum popolare.

Ricorso VPOD al Tribunale federale contro il taglio immediato dei sussidi cassa malati per il ceto medio
Foto di Sang Hyun Cho da Pixabay

Cosa succede?
Succede che il 25 ottobre 2023 il Consiglio di Stato ticinese ha deciso tramite decreto esecutivo di applicare per il 2024, tra le basi di calcolo per l'applicazione delle riduzioni di premio dell’assicurazione malattia, la costante per il calcolo del reddito disponibile massimo per le unità di riferimento senza figli del 3.5 e per le unità di riferimento con figli la costante del 4.2, anticipando la modifica di legge del preventivo 2024. In base all’art. 32a cpv. 2 e 3 della Legge di applicazione della legge federale sull’assicurazione malattie (LCAMal) del 26 giugno 1997 in vigore tali costanti sono rispettivamente del 3.8 e del 4.7, cosa che ha per effetto maggiori riduzioni di premi cassa malati.

Ricorso al Tribunale federale
Vi alleghiamo il ricorso inoltrato al Tribunale federale venerdì 24 novembre 2023 da parte di una persona sostenuta dal Sindacato VPOD Ticino.
Secondo il ricorso al Tribunale federale il Consiglio di Stato non aveva alcun margine per ridurre autonomamente tali costanti a 3.5 e 4.2 tramite il decreto esecutivo del 25 ottobre 2023, nemmeno transitoriamente.
La lett. c) dell’art. 1 del decreto esecutivo del 25 ottobre 2023 del Consiglio di Stato è manifestamente contraria alla legge in vigore e lesiva del rispetto del principio di legalità (art. 5 Cost. fed.) e del principio della protezione dall’arbitrio (art. 9 Cost. fed.). Essa esula totalmente dalla competenza del Consiglio di Stato e va quindi annullata.
In caso di annullamento dell’art. 1 lett. c del decreto esecutivo del 25 ottobre 2023 da parte del Tribunale federale, dovranno nuovamente essere applicate le costanti in vigore del 3.8 e 4.7, quantomeno sino all’eventuale entrata in vigore della modifica di legge contenuta nel preventivo 2024, che dovrà comunque superare lo scoglio del referendum.
Con tale ricorso al Tribunale federale il Sindacato VPOD ritiene di tutelare nell’immediato il potere d’acquisto di una fascia importante di persone del ceto medio, che si sono rivolte al sindacato.