Il presidente dell’USS Pierre-Yves Maillard ha ricordato che la vita è sempre più cara e che i salari e le pensioni stanno perdendo valore: nel 2023 i redditi reali delle lavoratrici e dei lavoratori in Svizzera sono diminuiti per il terzo anno consecutivo! Per moltissimi il costo della vita sta diventando estremamente difficile da sostenere; a questo si aggiungono gli aumenti previsti o già annunciati degli affitti, dei premi cassa malati e dei prezzi dell'energia. Tutto aumenta salvo i salari e questo è inaccettabile.
I datori di lavoro devono agire
La manifestazione del 16 settembre è stata il punto di partenza in vista delle prossime mobilitazioni sindacali dell'autunno. Dobbiamo evitare ad ogni costo una perdita reale del valore dei salari. Come ha affermato con forza Maillard: "Se la compensazione dell'inflazione non può essere garantita ora, quando lo sarà? La disoccupazione è al minimo, mentre i profitti e i dividendi sono al massimo. In questa situazione, i salari devono tenere il passo con i prezzi. È ora che i salari aumentino".
Abbiamo bisogno di aumenti salariali reali che vadano oltre gli aumenti dei premi, degli affitti, dell'elettricità e di tutti gli altri prezzi. Sia nel settore pubblico, sia nel settore privato. Aumenti devono essere previsti anche per le borse di studio, che sono la principale fonte di reddito per gli studenti meno favoriti. Non dimentichiamo poi gli apprendisti e le persone che effettuano una riqualifica professionale. Tutti devono avere a disposizione denaro sufficiente per vivere.
Necessità della 13a AVS
L'inflazione e gli aumenti degli affitti e dei premi cassa malati faranno sì che le pensionate e i pensionati perderanno l'equivalente di una pensione mensile completa entro la fine del 2024. La tredicesima AVS può compensare questa perdita e arriverebbe al momento giusto. Ricordiamo poi che spesso le rendite del secondo pilastro non sono adeguate all'inflazione, perché l’adeguamento dipende dalla situazione finanziaria delle singole casse pensioni.
Mobilitiamoci!
Per evitare un ulteriore impoverimento della maggioranza di lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati, è essenziale una mobilitazione su larga scala. Per questo motivo il Sindacato VPOD del personale dei servizi pubblici e sociosanitari e gli altri sindacati dell'Unione sindacale svizzera rivendicano con forza un aumento generale dei salari del 5% per tutti entro il 1° gennaio 2024; un aumento delle pensioni (grazie all’introduzione della tredicesima AVS) e un aumento delle borse di studio e per la formazione professionale. Chiaramente una spinta in questa direzione la darà anche il risultato delle prossime elezioni federali: occorre sbarrare il passo ai partiti di destra, che hanno peggiorato l’AVS per le donne e la legge sul secondo pilastro e che vogliono rimettere in questione anche il diritto dei Cantoni di definire salari minimi cantonali.