In primo luogo, è un affronto alla professionalità di chi ha ricevuto il mandato da parte del DECS e del DSS di redigere l’agenda scolastica. Questi professionisti e professioniste sono specialisti e sono sicuramente in grado di presentare qualsiasi tema, adattando la forma alla fascia d'età target. Non esistono temi tabù, ma variano le modalità con le quali li si affronta.
In secondo luogo, è un affronto contro la professionalità del corpo docenti, che sono professionisti dell'insegnamento e dell'educazione: infatti grazie alla loro formazione sono in grado di affrontare questi ed altri temi, adattandoli al settore scolastico nel quale operano. Un docente è formato e sa parlare di genere, così come di morte, divorzio, guerra, etnia, razzismo, etc.
Ognuno faccia il suo lavoro e rispetti quello degli altri. Il polverone sull'agenda scolastica è chiaramente una strumentalizzazione politica: che lo si faccia sulle spalle di professionisti qualificati è offensivo e inaccettabile.
Per ulteriori informazioni:
Adriano Merlini, Presidente comitato docenti
Raoul Ghisletta, Segretario VPOD