Sono tutti temi sui quali i partiti rossoverdi hanno lavorato seriamente in questi anni e hanno fatto battaglie importanti, con vittorie e sconfitte, magari anche con qualche errore, ma sicuramente in modo coerente con gli interessi popolari.
La destra invece sta facendo una campagna per confondere le idee del popolo attraverso la propaganda contro l’immigrazione e per l’isolazionismo della Svizzera. La destra sbandiera temi di retroguardia e specchietti per le allodole. In un paese sempre più vecchio e con sempre meno giovani come l’Elvezia chi costruirà strade e palazzi, chi lavorerà in industrie, negozi e ristoranti, chi curerà malati e invalidi, chi farà il tecnico, l’agente di sicurezza, ecc. ecc.? Demonizzare l’immigrazione come sempre ha fatto la destra è un suicidio politico: invece l’immigrazione va gestita con misure di accompagnamento e con un controllo serio del mercato del lavoro e delle condizioni di lavoro, rafforzando in particolare la legge sul lavoro e il codice delle obbligazioni sul modello tedesco.
Quanto all’isolazionismo si sa bene che finisce per porre la Svizzera ai margini del mondo occidentale. Si pensa di difendere gli interessi della popolazione stando ai margini delle istituzioni internazionali? Certamente le istituzioni internazionali non sono perfette e hanno tante magagne da risolvere: ma per gestire problemi di portata mondiale come le catastrofi climatiche e le migrazioni di massa dalle guerre del Vicino Oriente e dalla siccità africana non ci si può certo limitare alla vecchia retorica patriottica con i paraocchi e ai miti passati.
Non disertiamo quindi le urne il prossimo 22 ottobre e ricordiamoci di votare chi difende le persone attive e pensionate del ceto medio e basso.