La situazione del settore è drammatica: basti pensare ai 300 abbandoni della professione che si registrano ogni mese, alla chiusura per carenza di personale di interi reparti o alla riduzione di posti letto nelle terapie intensive. E purtroppo non sembrerebbe esserci una volontà politica di miglioramento delle condizioni di lavoro del personale quando sarebbe assolutamente indispensabile che l’ente pubblico mettesse maggiori risorse a disposizione per il settore sanitario.
Dobbiamo poter ridare lustro alle professioni sanitarie e valorizzare le competenze delle persone che tutti i giorni mettono in campo loro stessi e le proprie competenze per il benessere della collettività! Per questo servono aumenti dei salari e delle indennità, più vacanze, pieno riconoscimento del tempo di lavoro e contributi in favore della custodia dei figli! Tutte misure accettate in votazione un anno fa!
Anche la sanità del nostro bel Ticino si trova in una situazione allarmante: il settore sanitario è penalizzato da tagli finanziari che non tengono conto delle esigenze del paziente e del lavoratore che ogni giorno esercita con professionalità e passione. Lo scorso 20 ottobre, il Sindacato VPOD Ticino ha quindi lanciato un’iniziativa che chiede l’adozione della legge quadro sulle strutture sociosanitarie e socioeducative con lo scopo di permettere a strutture, enti e istituti sociali di essere sussidiati maggiormente da parte del Cantone. In altre parole, chiediamo che le condizioni di lavoro possano favorire la qualità delle prestazioni erogate da parte degli operatori, affinché questi non abbandonino precocemente la professione. Chiediamo inoltre un adeguamento del contingente in tutti i reparti di cura per garantire una giusta presa a carico del paziente; numero che deve essere verificato in modo trasparente, tenendo conto di tutte le attività a partire dalle sostituzioni per malattie o infortuni. Chiediamo anche contratti di lavoro regolamentati, salari giusti stabiliti in base ad analisi scientifiche indipendenti effettuate nei singoli settori. Così come un aumento delle indennità per il lavoro notturno, per i giorni festivi e una giusta compensazione dei picchetti.
Ultimo ma non ultimo, chiediamo la valutazione della soddisfazione del personale ad opera di un ente indipendente.
Questi sono solo alcuni degli aspetti che il settore sociosanitario rivendica affinché le cure erogate possano essere di qualità. Qualità che ogni giorno, malgrado le numerose difficoltà del settore, ognuno di noi si impegna ad applicare per far sentire i nostri pazienti accuditi e curati nel miglior modo possibile.
Le 7'000 firme raccolte da sindacalisti e dipendenti del settore per l’iniziativa saranno consegnate lunedì 30 gennaio a Bellinzona. Chiediamo, anzi esigiamo l’appoggio della classe politica, per combattere insieme per il benessere di tutte e tutti.