Ad oggi sono state raccolte 6'500 firme e l’obiettivo è di superare le 7'000 firme necessarie entro settimana prossima.
Per consentire la tempestiva convalida delle firme da parte dei Comuni, si invitano tutte le persone in possesso di firme a farle pervenire subito al Sindacato VPOD, Casella postale 1216, 6501 Bellinzona
Dopo tante promesse è ora di avere una legge quadro cantonale del settore sociosanitario ticinese, che si fondi su 5 principi basilari:
1. Condizioni lavorative minime valide per tutto il settore sociosanitario e socioeducativo per garantire una maggiore attrattività e una maggiore durata delle carriere professionali ed evitare l’abbandono precoce del personale. È assurdo formare continuamente del personale, che dopo relativamente pochi anni cambia lavoro. Occorre dire basta alla sottodotazione del personale nelle strutture sociosanitarie e socioeducative.
2. Codifica dei diritti di pazienti e utenti: la definizione dei diritti dei pazienti e utenti va sviluppata nelle leggi che regolano i vari ambiti. Oggi in questo ambito c’è una disomogeneità di approcci.
3. Valutazione indipendente e trasparente della qualità nelle strutture sociosanitarie e socioeducative, che comporta la pubblicazione dei risultati accessibile a tutti.
4. Organi di mediazione indipendenti: è necessaria la creazione di organi di mediazione indipendenti, gratuitamente accessibili a pazienti, utenti ed personale per discutere e conciliare in caso di problemi.
5. Pianificazione cantonale e controllo parlamentare: occorre uniformare il modo di affrontare le problematiche sociosanitarie e socioeducative, grazie a pianificazioni cantonali e al controllo parlamentare sull’adempimento dei contratti di prestazione finanziati dall’ente pubblico.
Interventi sindacalisti e militanti VPOD:
Jessica Poeta: dopo gli applausi, rafforziamo le cure
Michela Pedersini: sosteniamo il settore sociosanitario
Fausto Calabretta: SÌ a cure sociosanitarie e prestazioni socioeducative di qualità
Raoul Ghisletta: 5 pilastri per il settore sociosanitario e socioeducativo ticinese
Stefano Testa: dopo gli applausi occorrono fatti concreti