Comunicato stampa Comitato di coordinamento delle commissioni interne del personale delle Istituzioni sociali del Cantone Ticino

Da: Comitato del gruppo di coordinamento dei membri delle Commissioni interne delle Istituzioni sociali

Il Comitato del Gruppo di coordinamento delle Istituzioni sociali, costituitosi mercoledì 15 novembre a Bellinzona, ha sottolineato come i tagli proposti nella manovra di risparmio del Governo condurranno a un inevitabile peggioramento dei servizi erogati all’interno delle istituzioni sociali. Provocheranno inoltre un aggravarsi delle condizioni di lavoro per le lavoratrici e i lavoratori. Al personale delle istituzioni sociali, già stremato da ritmi di lavoro insostenibili, si prospettano gli stessi tagli salariali imposti ai dipendenti cantonali. Ciò non solo provocherà nel personale un senso di deprezzamento del proprio operato, ma indebolirà ulteriormente l’attrattività di un settore che già oggi fatica a trovare personale qualificato, anche solo per supplenze di breve termine.

Comunicato stampa Comitato di coordinamento delle commissioni interne del personale delle Istituzioni sociali del Cantone Ticino

Oltre a ciò, le preoccupazioni del Comitato sono rivolte al pericoloso, ma inevitabile, allungarsi delle liste d’attesa in cui possibili pazienti e utenti finiranno per attendere mesi per una seria presa a carico.

Per tutti questi motivi, il comitato – congiuntamente ai sindacati firmatari del CCL VPOD e OCST – si batteranno affinché:

- Il personale delle istituzioni Sociali non subisca un ingiusto decurtamento salariale, ma venga anzi riconosciuto il carovita nel 2024.

- Le misure di risparmio vengano riviste e non vadano a peggiorare la presa a carico di pazienti e utenti.

- Venga aperta al più presto la negoziazione contrattuale allo scopo di migliorare le condizioni di lavoro previste dal CCL

In conclusione, il Comitato ritiene questi tagli inaccettabili, anacronistici e incongruenti con la realtà e sostiene la manifestazione del 22 novembre. Il Comitato esorta le lavoratrici, i lavoratori e tutti i cittadini e le cittadine a prendere parte alla manifestazione e a far sentire con decisione la propria voce.