Un parlamento retrogrado boccia il principio "solo il sì significa sì"

Non sono bastate 25 mila firme per una «miglior protezione e una decisione responsabile per contrastare la violenza sessuale», raccolte in tutta la Svizzera da una rete di oltre 25 associazioni, ONG, collettivi ed organizzazioni coordinate da Amnesty International.

Con 25 voti contro 18, la Camera alta ha deciso che la definizione dello stupro nel Codice penale svizzero è quella del “no è no”, già sostenuta dal Consiglio federale. In altre parole perché sussista il reato ci vorrà un rifiuto, non per forza verbale, da parte della vittima. Non sarà invece necessario che la persona dia un consenso esplicito al rapporto sessuale.

Una decisione scellerata visto che la soluzione del consenso è richiesta a livello internazionale. La Convenzione di Istanbul , in vigore in Svizzera dal 1° aprile 2018, prevede la punibilità degli atti sessuali “non consensuali” e chiarisce che il consenso deve essere liberamente dato, informato e precedente agli atti in questione. Cosa che solamente la soluzione del consenso garantisce.