Spettacolo teatrale "Doppio taglio" - Uno sguardo trasversale sulla violenza

Dal 25 novembre, data della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, al 10 dicembre, Giornata internazionale dei diritti umani, si muovono i 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere per promuove la prevenzione e la sensibilizzazione contro di tutte le forme di violenza contro le donne e le ragazze. La Giornata mondiale dei diritti umani del 10 dicembre, scelta nel 1948 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite che proclamava la Dichiarazione universale dei diritti umani, è anche la data in cui il pubblico potrà assistere al Teatro sociale di Bellinzona allo spettacolo teatrale «Doppio Taglio. Come i media raccontano la violenza sulle donne». Appuntamento sabato 10 dicembre alle 20.45. Seguirà l’incontro con l’attrice e autrice Marina Senesi.

Doppio taglio Marina Senesi

Su iniziativa di diverse organizzazioni impegnate a diverso titolo a favore della promozione dei diritti delle donne e nel movimento femminista (Coordinamento donne della sinistra, Movimento AvaEva, Comundo e i sindacati UNIA, SEV, Syndicom e VPOD), verrà proposto uno spettacolo teatrale grazie alla collaborazione con il Teatro sociale di Bellinzona. «Doppio Taglio» è uno spettacolo di narrazione che affronta la tematica della violenza contro le donne, distinguendosi per la scelta di uno sguardo trasversale: non il racconto della vittima, né quello di un testimone, tanto meno del carnefice, ma il disvelo di alcuni meccanismi comunicativi che agiscono sotto traccia, attraverso i quali il racconto dei media può plasmare la nostra percezione del fatto, trasformando anche la più sincera condanna in un’arma, appunto, a doppio taglio. Attrice-autrice è Marina Senesi che si è sempre distinta per la capacità di fondere in un’unica cifra la forza dell’impengo e il gioco dell’ironia. Cristina Gamberi è ricercatrice e saggista, ideatrice di percorsi formativi nelle scuole sull’educazione al genere.

Lo spettacolo è stato ospitato nel 2019 anche nella prestigiosa Sala della Lupa di Montecitorio e trasmesso in prima serata nella sua versione televisiva su uno dei canali nazionali della RAI lo scorso 25 novembre 2021.

Purtroppo il tema della violenza contro le donne è ricorrente e quotidiano. Nel 2021 in Svizzera gli omicidi consumati commessi nella sfera domestica sono stati 23 (28 nel 2020). Di questi 23 omicidi, 16 sono stati commessi nell’ambito di una relazione, da attuali o ex partner (15 donne e 1 uomo). Per quanto riguarda il Ticino invece, secondo i dati della Polizia cantonale, nel 2021 gli interventi in ambito domestico sono stati 953 (in calo rispetto al 2020, quando si attestavano a 1’105), per un totale di 717 infrazioni (+18% rispetto alle 607 registrate nel 2020). Con un femminicidio.

Lo scorso 15 novembre è stato reso noto il primo rapporto di valutazione del GREVIO sulla Svizzera; il GREVIO (Gruppo di esperte sulla violenza contro le donne, l’organismo indipendente del Consiglio d’Europa) analizza nel dettaglio l'attuazione delle disposizioni della Convenzione di Istanbul del Consiglio d'Europa. Il documento riconosce i passi compiuti dalla Svizzera per adempiere agli obblighi previsti dal trattato, ma evidenzia anche le aree in cui sono necessari ulteriori progressi, in particolare riguardo la raccolta di dati sulle violenze sessuali e domestiche, che rimane oggi insufficiente, e rispetto alla disparità di accesso a servizi di aiuto e consiglio per le vittime nei diversi cantoni.

A causa della carenza di dati affidabili, i femminicidi restano un fenomeno sottovalutato nella maggior parte dei Paesi. Le Nazioni Unite hanno adottato, all’ inizio del mese di marzo di quest’anno (1) delle raccomandazioni per contare statisticamente questi crimini. L'idea, condivisa dalla Svizzera, è che non si può combattere ciò che non si riesce a misurare. Il concetto di femminicidio è oggi riconosciuto dall'ONU come «la manifestazione più estrema e brutale della violenza nei confronti delle donne». La comunità internazionale si è posta l'obiettivo di sradicare questo fenomeno che colpisce "tutti i Paesi", ma inciampa nelle difficoltà che comporta quantificarlo e misurarlo in modo corretto.

Se il femminicidio è la forma più brutale e criminale contro le donne, va ricordato che le forme di violenza contro le donne sono molteplici: stupri, aggressioni, molestie sessuali, pressioni psicologiche, manipolazioni, controlli legati alla possessività e al potere, stalking, sistematica svalorizzazione, violenza domestica e violenza economica, ricatti, violenza sessuale. Un quadro buio e oppressivo che non può essere più tollerato e deve poter essere narrato con consapevolezza e senza stereotipi di genere.

In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, il 25 novembre, anche in Ticino ci saranno numerose iniziative, che culmineranno il 10 dicembre, Giornata mondiale dei diritti umani. Le promotrici di «Doppio taglio» invitano la popolazione a partecipare agli eventi e alle occasioni di incontro, perché la violenza va combattuta con una forza collettiva.

Volantino