Presa di posizione sulla Cassa pensione dei dipendenti dello Stato del Collegio dei docenti del Liceo di Lugano 1

Da: Collegio dei docenti del Liceo Lugano 1

Nella sua prima riunione plenaria del nuovo anno scolastico tenutasi oggi, 24 agosto 2022, il Collegio dei docenti del Liceo di Lugano 1 disapprova fortemente la riduzione del tasso di conversione decisa dall’Istituto di Previdenza del Canton Ticino (IPCT) a decorrere dal 1° gennaio 2024 e chiede che sia trovata una soluzione politica che possa garantire il mantenimento delle attuali condizioni contrattuali.

Unitamente alla retribuzione e all’onere lavorativo, le condizioni previdenziali costituiscono un fattore determinante negli accordi previsti dai contratti di lavoro. Malgrado ciò, nell’ultimo trentennio i docenti e le docenti ticinesi hanno dovuto fare i conti con una trentina di modifiche di tali accordi estremamente penalizzanti.

Per quanto attiene alla remunerazione, ci limitiamo a ricordare:

  • i reiterati mancati adeguamenti salariali al carovita che hanno determinato una penalizzazione cumulata pari circa al 5%;

  • i numerosi blocchi degli scatti di anzianità, l’ultimo dei quali intervenuto nel 2018 con l’entrata in vigore della nuova scala salariale;

  • la riduzione di due classi salariali dal 1997 al 2014 per i neoassunti senza recupero dell’anzianità di servizio (solo per noi docenti).

Queste misure si ripercuotono su tutta la carriera professionale e oltre: a seconda dell’anzianità di servizio, le perdite individuali si situano infatti in decine e persino in centinaia di migliaia di franchi. Un sacrificio molto importante che è stato imposto agli insegnanti per partecipare al risanamento dei conti cantonali. A nessun’altra categoria professionale è stata chiesto un contributo di questa portata.
A ciò si aggiungano i numerosi contributi di solidarietà e di risanamento trattenuti dai nostri salari e l’aggravio di un’ora lezione ai docenti cantonali nel 2004, che corrisponde a una decurtazione salariale del 4% circa.

Per quanto riguarda la previdenza, provvedimenti molto incisivi sono già stati presi nel recente passato:

  • il passaggio, nel 2013, dal sistema in primato delle prestazioni a quello dei contributi, che ha comportato una diminuzione delle rendite di chi è nato dopo il 1962 del 20%;

  • il prelievo del contributo straordinario di risanamento fino al 2051 corrispondente all’1% dello stipendio assicurato;

  • la riduzione delle Rendite vedovili in aspettativa a partire dal 2021;la remunerazione degli averi di vecchiaia individuali all’1%, mentre la media pluriennale del rendimento del patrimonio della Cassa è stata superiore al 4%.

Come se tutto ciò non bastasse, l’IPCT ci informa ora che a decorrere dal 1° gennaio 2024 vi sarà una riduzione del tasso di conversione che, a quanto sembra, potrebbe scendere dal 6,17% al 5%: ciò che significherebbe, per moltissimi affiliati, un’ulteriore perdita previdenziale di circa il 20%.

Il Collegio dei docenti del Liceo di Lugano 1 ritiene che qualsiasi riduzione del tasso di conversione senza compensazione totale delle perdite da parte del datore di lavoro, in un contesto in cui per tutta una generazione è già previsto un grave degrado delle condizioni pensionistiche, sia inaccettabile.
Riteniamo che non sia corretto affermare che gli insegnanti godano di condizioni previdenziali privilegiate: già ora la nostra cassa chiede contributi maggiori e offre prestazioni inferiori rispetto, ad esempio, a quella dei dipendenti della città di Lugano o a quella dell’Ente Ospedaliero Cantonale.

Alla luce di queste constatazioni, il Collegio dei docenti del Liceo di Lugano 1 chiede:

  1. al Consiglio di Stato di fornire i mezzi finanziari necessari all’Istituto di Previdenza del Cantone Ticino affinché questo possa rinunciare alla paventata riduzione del Tasso di conversione o, in via subordinata, chiede all’Istituto e al proprio datore di lavoro di trovare soluzioni atte a garantire la copertura e la stabilità dell’IPCT senza peggiorare ulteriormente le condizioni salariali e previdenziali dei/delle propri/e dipendenti/assicurati/e e dei/delle futuri/e pensionati/e;

  2. al Consiglio di Stato e al Parlamento di correggere urgentemente l’Art. 12 della LIPCT, specificando come il mancato adeguamento delle rendite al rincaro fino al 15% cumulato sia da applicare solo alle rendite in primato delle prestazioni.

Invitiamo i nostri sindacati e i/le nostri/e rappresentanti in seno all’IPCT ad appoggiare le richieste sopraesposte nelle trattative in corso con il datore di lavoro. In caso di fallimento delle discussioni, saremo pronti/e ad unirci e a seguire le forme di protesta che riterremo più opportune senza escluderne nessuna a priori. Nello specifico, sulla base di queste considerazioni, come Collegio dei docenti aderiamo alla giornata di mobilitazione indetta per il 28 settembre prossimo dalla "Rete per la Difesa delle Pensioni" (ErreDiPi).

Siamo docenti, amiamo il nostro lavoro, lo facciamo con passione e continueremo a farlo con il massimo impegno. Siamo professionisti, non missionari, e come tali esigiamo di essere trattati.
Ci esponiamo naturalmente per tutelare i nostri interessi personali, quelli dei moltissimi affiliati alla IPCT, e anche quelli dei nostri studenti, che meritano in futuro di poter accedere a posti di lavoro con salari dignitosi in Ticino senza essere obbligati a migrare oltralpe, e per tutta l’economia cantonale, che risentirebbe negativamente di un vero e proprio impoverimento di 16'500 futuri pensionati (tanti sono gli affiliati attivi all’IPCT, ciò che corrisponde all’incirca al 7% di tutti i posti di lavoro presenti sul suolo del Cantone) che vivono e spendono in Ticino.

Per il Collegio dei docenti del Liceo di Lugano 1
Massimo Chiaruttini, Presidente

PRESA DI POSIZIONE SULLA CASSA PENSIONE DEI DIPENDENTI DELLO STATO