Personale sempre stanco negli ospedali

Da: Fausto Calabretta, sindacalista VPOD Ticino

Negli scorsi mesi abbiamo denunciato la situazione delle operatrici e degli operatori del settore sanitario: eravamo preoccupati da un personale sempre più stanco, sotto stress e avvilito. Personale che diverse volte e in forme diverse ha lanciato un campanello d’allarme alla politica e non solo. Siamo riusciti a superare la pandemia, almeno si spera, ma urge migliorare le condizioni di lavoro negli ospedali per non mettere a rischio la qualità delle cure erogate.

Il Sindacato VPOD Ticino ed in generale larga parte del personale del settore sociosanitario sono preoccupati per la situazione che si è creata. E diciamola tutta: il risultato della votazione del 15 maggio 2022 non ha aiutato per nulla il settore sociosanitario, anzi. È proprio il caso di dirlo: “Caro Morisoli, l’hai combinata grossa! Ma anche tutti coloro che hanno fatto poco o nulla per la votazione sono stati complici. A cominciare da parecchi dirigenti del settore sanitario, convinti che tanto i tagli si faranno da un’altra parte! Sicuramente l’effetto del decreto Mo- risoli sarà di mettere un tetto alla crescita della spesa, che peggiorerà le condizioni di lavoro di tutto il settore sociosanitario ticinese. Tutto questo in contrasto con la votazione popolare di novembre 2021 a favore di “cure infermieristiche più forti”: iniziativa accettata dal popolo svizzero con il 61% di sì, che chiede cure di qualità, un aumento degli effettivi e migliori salari.

Le situazioni critiche si moltiplicano
Il Sindacato VPOD negli ultimi mesi è stato più volte sollecitato dal personale ad intervenire per mettere a posto situazioni critiche negli ospedali: in alcuni casi ci abbiamo messo una “toppa”, in altri casi no. I responsabili sanitari cercano delle soluzioni assieme a noi, ma ciò non sempre è facile. La politica ed i cittadini ticinesi con le loro scelte qualunquiste non aiutano come dovrebbero. Oltre aver il personale stanco per quanto ha dovuto fare in regime di pandemia, ora abbiamo personale che ha paura di non erogare più delle cure di qualità e che si dice a rischio di errori. L’abbandono della professione è dietro l’angolo. Il personale ci informa che anche i pazienti si lamentano continuamente, in quanto a dir loro non ci sono le dovute “attenzioni” da parte di tutti gli attori in campo nel curare i malati. Nonostante le lamentele continue sia dei curanti, sia dei pazienti nulla o poco è cambiato dopo la pandemia.

A questo punto la politica e i cittadini devono veramente riflettere se sia meglio risparmiare oppure avere delle cure di qualità inferiori allo standard voluto.