Era da mesi che si stava approfondendo la situazione presso le tre case anziani leventinesi per cercare di far chiarezza sulle denunce pubbliche emerse l’anno scorso. In questi mesi sia il Laboratorio di psicopatologia del lavoro (mandatato dalla Delegazione consortile su richiesta dei Sindacati), sia un gruppo d’ascolto (voluto dal gruppo di lavoro congiunto) hanno intervistato la totalità dei dipendenti, ossia circa 250 persone, facendo dei colloqui individuali: si trattava di avere un quadro preciso della situazione, che permettesse poi di avviare le giuste azioni volte ad ottenere un miglioramento del clima di lavoro e dell’organizzazione.
Sulla scorta dell’analisi la Delegazione consortile ha deciso di riassettare organizzativamente le tre case anziani, assumendo in primo luogo un/a responsabile delle risorse umane, che permetta un’applicazione più lineare e coordinata di tutte le decisioni concernenti le operatrici e gli operatori, garantendo una maggiore equità e spazzando via il campo da ingiustizie e iniquità reali o percepite. Inoltre vi saranno degli avvicendamenti e dei cambiamenti nell’assetto organizzativo, come pure nella presenza dei quadri nelle diverse strutture, che dovrebbero garantire una migliore presa a carico di tutte le questioni legate al personale. Il Sindacato VPOD ha apprezzato la maniera trasparente e collaborativa con la quale si è lavorato fino ad ora per ridare la giusta serenità a collaboratrici e collaboratori. Il compito del Sindacato sarà ora quello di vegliare a che tutto l’importante processo di cambiamento venga messo in atto al più presto, come pure di intervenire qualora tornassero in auge atteggiamenti che andassero a distruggere il processo di ricostituzione della fiducia in atto.