Decidiamo insieme la strategia sindacale contro il taglio delle pensioni IPCT! Appuntamento il 16.11.22!

Da: Sindacato VPOD Ticino

Invito a un'importante assemblea per docenti, impiegate/i e dipendenti affiliate/i alla cassa pensioni dell’Istituto di previdenza del Canton Ticino (IPCT) il 16 novembre alle ore 20.00 al Ristorante Casa del popolo di Bellinzona. Riunione per decidere la strategia sindacale ed il lancio dell’ iniziativa popolare "per evitare l'impoverimento del ceto medio assicurato all'istituto di previdenza del Canton Ticino". NO AL TAGLIO DEL 20% DELLE PENSIONI!

Cara/o collega,

da anni il Sindacato VPOD si batte contro l’ulteriore taglio del 20% delle pensioni IPCT, dopo quello di analoga portata intervenuto al 1.1.2013 per chi aveva meno di 50 anni. Dopo la grande manifestazione di 3'500 persone del 28.9 a Bellinzona, sostenuta attivamente dal Sindacato VPOD, si prospetta un’ulteriore azione il 14.12 pomeriggio davanti il Parlamento. La lotta continua.

Il Sindacato VPOD deve dare un mandato chiaro ai nostri due rappresentanti nell’Istituto di previdenza del Canton Ticino per “portare a casa” un buon piano di compensazione: è quanto già chiesto dalla petizione VPOD consegnata nell’autunno 2021 al Parlamento e al Governo con 2'000 firme. Compensazioni che il Parlamento deve approvare con una modifica della legge sull’IPCT, che assicuri il loro finanziamento. Occorre insomma finanziare la cassa pensioni IPCT, se si vuole evitare il taglio dell’ulteriore 20% delle pensioni a carico di 16'000 assicurate/i attivi (ossia non ancora in pensione), che porterebbe la riduzione delle loro pensioni al 40% rispetto al 2012. Non si può infatti lasciare che le risorse della cassa pensioni IPCT si riducano sempre più, aggravando le prospettive pensionistiche per le/gli assicurati attivi e rischiando undrastico intervento dell’Autorità federale di vigilanza LPP (legge previdenza professionale)!

Per finanziare le misure di compensazione della cassa pensioni IPCT, si propone pertantoall’assemblea VPOD di discutere sul lancio dell’iniziativa popolare “PER EVITARE L’IMPOVERIMENTO DEL CETO MEDIO ASSICURATO ALL’ISTITUTO DI PREVIDENZA DEL CANTON TICINO” (testo sul retro).

L’iniziativa popolare serve anche a rintuzzare le posizioni offensive di UDC e Lega, che in Parlamento si oppongono alle misure di compensazione a favore delle/dei 16’000 assicurate/i IPCT vittime del taglio delle pensioni e preannunciano addirittura un referendum popolare per affossarle. È veramente vergognoso che Lega e UDC denigrino continuamente la professionalità e la dignità delle/dei dipendenti pubblici, diffondendo menzogne come quella delle inesistenti “pensioni d’oro” per i 16'000 assicurate/i IPCT.

In attesa di incontrarvi, vi porgo i più cordiali saluti

Raoul Ghisletta, segretario VPOD Ticino


INIZIATIVA POPOLARE LEGISLATIVA ELABORATA PER EVITARE L’IMPOVERIMENTO DEL CETO MEDIO ASSICURATO ALL’ISTITUTO DI PREVIDENZA DEL CANTON TICINO (IPCT)

Pubblicata sul Foglio Ufficiale n. ... del ...2022. Le/i sottoscritte/i cittadine/i con diritto di voto in materia cantonale, richiamate la Costituzione cantonale e la legge sull’esercizio dei diritti politici del 19 novembre 2018, con questa iniziativa chiedono che la Legge sull’Istituto di previdenza del Cantone Ticino del 6 novembre 2012 venga modificata come segue:

Contributi ordinari, straordinari, contributi di risanamento, ammontare e ripartizione

Art. 11 (...) 6bis Per finanziare il mantenimento di un livello delle pensioni di vecchiaia pari in valore assoluto a quello determinato dai tassi di conversione applicati in data 1.1.2013, i datori di lavoro versano un contributo che viene annualmente definito dall’Organo supremo dell’Istituto di previdenza, ritenuto un massimo del 5% della massa degli stipendi assicurati. Tale contributo non viene considerato nei contributi personali determinanti per il calcolo della prestazione di libero passaggio secondo l’art. 17 della legge federale sul libero passaggio nella previdenza professionale per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità del 17 dicembre 1993. Il contributo prelevato può essere utilizzato per misure speciali per gli assicurati svantaggiati.

Adeguamento delle pensioni al rincaro

Art. 121L’adeguamento delle pensioni al rincaro è sospeso fino al momento in cui l’indice nazionale dei prezzi al consumo avrà raggiunto un aumento cumulato del 15% a partire dal valore dell’indice di novembre 2012. La sospensione non si applica di principio alle pensioni erogate secondo il piano assicurativo in primato dei contributi ed alle pensioni vedovili erogate dopo il 1.1.2021 al coniuge o partner registrato di un assicurato che percepiva una pensione anticipata, di vecchiaia o d’invalidità secondo le disposizioni della Cassa pensioni dei dipendenti dello Stato in vigore prima del 01.01.2013 o una pensione anticipata o di vecchiaia secondo l’art. 24 della Legge sull’Istituto di previdenza del Cantone Ticino (norma transitoria).

SPIEGAZIONE

Con la presente iniziativa si chiede di non tradire le promesse fatte dal Governo e dal Parlamento a ca. 16'000 assicurate e assicurati senza garanzie dell’Istituto di previdenza del Canton Ticino il 6 novembre 2012 con il varo della nuova legge sull’IPCT, la quale ha definito l’abbandono del piano assicurativo in primato delle prestazioni e l’introduzione del piano assicurativo in primato dei contributi. Questa legge ha significato a partire dal 2013 per le/gli assicurati in primato dei contributi senza garanzie transitorie una diminuzione delle pensioni di vecchiaia del 20% mediamente. Un’ulteriore riduzione del 20% -con effetto progressivo dal 1.1.2024- porterebbe ad erogare da parte dell’IPCT pensioni di vecchiaia nel piano assicurativo in primato dei contributi, che sarebbero mediamente del 36% inferiori rispetto al valore delle rendite del piano assicurativo in primato di prestazioni: questa prospettiva di riduzione delle pensioni di vecchiaia del 36% sull’arco di una quindicina di anni è contraria al principio della buona fede ed irresponsabile, perché significa impoverire una fetta importante del ceto medio ticinese, e lo è tanto più se fatta da datorI di lavoro pubblici che vogliono essere normalmente attrattivi nelle sue condizioni di lavoro.

Le richieste della presente iniziativa sono due:

1) Mantenere il livello delle pensioni di vecchiaia in valore assoluto pari a quello determinato dai tassi di conversione fissati nel 2013 per il calcolo della pensione di vecchiaia.

Il nuovo capoverso 6bis inserito nell’articolo 11 LIPCT introduce una delega al Consiglio d’amministrazione dell’IPCT e segue la linea già tracciata di aumentare i contributi a carico dei datori di lavoro per finanziare il livello delle pensioni. Occorre comunque essere consapevoli che questo contributo, da solo, non consente da subito di erogare pensioni identiche in valore assoluto, perché tale effetto lo si avrà solo laddove il periodo di contribuzione sarà completo. Nel mezzo occorreranno altre misure, quali la prevista riduzione scalare del tasso di conversione tra il 2024 ed il 2031 e l’utilizzo di appositi accantonamenti fatti dal Consiglio d’amministrazione delI’IPCT. In ogni caso l’aumento dei contributi richiesto dalla presente iniziativa è imprescindibile e gioca un ruolo importante nel perseguimento dell’obiettivo di sostenere il livello delle pensioni.

2) Evitare il blocco del carovita fino al 15% per le pensioni del piano assicurativo in primato di contributi senza garanzie e per le pensioni in condizioni analoghe.

Non applicare la sospensione fino al 15% alle pensioni erogate secondo il primato dei contributi potrebbe invero già rientrare nella ratio legis della LIPCT del 2012, siccome tali pensioni sono più basse del 20% mediamente di quelle erogate secondo il primato delle prestazioni (o con le garanzie, che è la stessa cosa): ma per chiarezza la modifica di legge va a nostro parere introdotta. Nel testo proposto si precisa anche la non sospensione viene introdotta di regola per le casistiche elencate, in modo che il Consiglio d’amministrazione dell’IPCT possa considerare le situazioni (eccezioni) di quelle pensioni in primato dei contributi che per vari motivi sono più alte delle pensioni in primato di prestazioni. Inoltre dal 2021 vengono erogate dall’IPCT pensioni vedovili più ridotte per le vedove o i vedovi di ex assicurati andati in pensione secondo il primato delle prestazioni (oppure con le garanzie, che è la stessa cosa), di modo che non si giustifica “penalizzare” ulteriormente questa categoria di persone, la quale a seguito della citata maggior riduzione è stata sostanzialmente parificata ai beneficiari di prestazioni vedovili in primato dei contributi.