Il nuovo medico che ha rilevato l’attività non intendeva continuare il rapporto di lavoro alle stesse condizioni con la dipendente. È dovuto intervenire il Sindacato, che ha ottenuto che la disdetta del contratto fosse ritirata. Tuttavia i due datori di lavoro hanno complicato la situazione con accordi non chiari sul riconoscimento delle spettanze della dipendente, che lasciavano scoperti dei periodi di malattia.
Dopo una serie di telefonate ed email tra il Sindacato e i due datori di lavoro si è reso necessario attivare la protezione giuridica sindacale con l’intervento di un legale per riuscire ad ottenere il pagamento di quanto dovuto alla dipendente.
In questo caso non era Arlecchino, ma Colombina ad essere serva di due padroni... padroni con poco buon senso, che hanno obbligato il Sindacato a chiamare in causa il giudice Balanzone, quello che alla fine sentenziò: “per cui prenda Arlecchino una moneta, la faccia risuonare sul banco della corte, perché l’ascolti il cuoco...l’ascolti! E si consideri pagato dal suono della moneta” (da “Arlecchino e il profumo dei soldi”).