Basta notti di picchetto non pagate nel sociale!

Da: Sindacato VPOD Ticino

Il Sindacato VPOD è insoddisfatto dalla risposta del Consiglio di Stato del 1. giugno 2022 all’interrogazione 2798 del segretario VPOD Ticino Raoul Ghisletta, che ha sollevato il problema del tempo di picchetto non pagato al personale socio-educativo (salvo che per la durata di eventuali interventi effettuati durante lo stesso e salvo una misera indennità oraria). Discriminate quasi 400 persone!

Il Consiglio di Stato conferma che per il personale socio-educativo “i picchetti svolti in istituto vengono retribuiti fr. 4.50/ora e quale tempo di lavoro ordinario viene considerato l’intervento effettivamente svolto. La differenza con il personale infermieristico riguarda i picchetti in istituto nel cui caso, per queste figure professionali, l’intero tempo messo a disposizione viene conteggiato quale tempo di lavoro.” È confermata quindi un’enorme penalizzazione del personale socio-educativo, che in Ticino effettua il picchetto in 23 case con occupazione non medicalizzate e in 11 case senza occupazione del settore invalidi (ambiti regolati dalla Legge sull’integrazione sociale e professionale degli invalidi -LISPI), nonché in 4 istituti per minorenni che hanno presa a carico residenziale e in 19 centri educativi per minorenni. Il Governo stima che il personale educativo e i sorveglianti che svolgono picchetti nel settore LISPI corrisponda all’incirca a 170 unità, mentre nel settore dei centri educativi per minorenni è di ca. 200 unità. Sono quindi quasi 400 persone ad essere discriminate da una norma e da una prassi di stampo ottocentesco.

Una risposta intellettualmente disonesta
È intellettualmente disonesto che il Consiglio di Stato giustifichi questa discriminazione con la differenza sa- lariale tra personale socio-educativo e personale infermieristico:

- perché è il Consiglio di Stato che ha definito le classi salariali cantonali adottate per queste funzioni nella vecchia e nella nuova legge stipendi;

- perché è il Consiglio di Stato che ha bloccato la rivalutazione dei salari del personale infermieristico, e questo nonostante il parere della Commissione paritetica espressasi sull’attribuzione delle classi della nuova legge stipendi (vedi articolo a pag. 3 sulla petizione del personale infermieristico OSC che chiede l’aumento di una classe, come già proposto dalla Commissione paritetica al Governo).

È poi mistificatoria la scusa accampata dal Consiglio di Stato secondo cui la revisione di indennità o il riconoscimento di ore di picchetto svolte sul posto di lavoro spetta alle parti contraenti del Contratto collettivo di lavoro, omettendo di ricordare che la quasi totalità dei fondi che permettono il funzionamento degli istituti sussidiati in ambito LISPI e minorenni è erogato dal Cantone tramite i contratti di prestazione.

L’unico zuccherino in questa deludentissima risposta arriva in fondo: “Lo scrivente Consiglio guarda con favore a possibili accordi tra le parti sociali che possano migliorare ulteriormente le condizioni del personale e invita la Commissione paritetica degli istituti sociali a monitorare la situazione e a contribuire costantemente allo sviluppo positivo del contratto collettivo in essere. Parimenti i servizi cantonali competenti sono disponibili per seguire da vicino i lavori della citata Commissione e analizzare la compatibilità finanziaria, giuridica e organizzativa degli adeguamenti concordati fra le parti sociali.”

Il Sindacato VPOD rivendica l’abolizione di questa annosa discriminazione e dovrà riflettere al più presto con i membri sulle misure di lotta da intraprendere in Ticino (ma anche in altre regioni della Svizzera: se ne parla anche a livello di Conferenza nazionale VPOD del settore sociale).