Grazie alla mobilitazione della Rete per la difesa delle pensioni, oggi, 28 settembre, finalmente siamo qui in tanti in Piazza. Siamo qui per difenderci da un massiccio e ingiusto attacco alle nostre future pensioni.
Nel 2013 il passaggio dal primato delle prestazioni al primato dei contributi dell’Istituto di previdenza del Canton Ticino ha già comportato una riduzione delle pensioni del 20% per chi aveva meno di 50 anni all’epoca. Oggi siamo in 16’400 affiliati nel primato dei contributi.
A seguito dell’inesattezza delle previsioni fatte dal Governo nel 2012 oggi la cassa pensione cantonale potrebbe ridurre di un altro 20% le rendite di noi assicurate ed assicurati. Il taglio sarà graduale, ma diventerà molto doloroso per chi andrà in pensione a partire dal 2028.
Una riduzione complessiva del 40% in quindici anni è davvero preoccupante!
Significa penalizzare economicamente una parte del ceto medio ticinese, che lavora con impegno per lo Stato, per la scuola e per i servizi sociosanitari.
Significa impoverire 16’400 affiliati e le loro famiglie, con ricadute pesantissime su tutta la società e l’economia del Cantone.
L’Istituto di previdenza del Canton Ticino deve essere aiutato dai datori di lavoro affiliati, in primo luogo dal Cantone.
E ora di dire basta con la denigrazione del lavoro dei dipendenti pubblici e basta, per favore, con le troppe inesattezze sulla cassa pensioni!
Torneremo in piazza finché il problema non sarà risolto.
Oggi siamo in tantissimi e domani saremo ancora di più e più forti!
Grazie a tutte e tutti!