Associazione assistenza e cura a domicilio Locarno: che tristezza!

Da: Raoul Ghisletta, segretario VPOD Ticino

È dal 2016 che il Sindacato del personale dei servizi pubblici e sociosanitari VPOD Ticino lamenta l'assenza di un contratto collettivo di lavoro (CCL) per il personale del Servizio d’assistenza e cura a domicilio d'interesse pubblico ALVAD Locarnese.

Questa assenza del CCL è sinora avvenuta nell'indifferenza della politica locale locarnese, salvo poche persone: cosa vergognosa dati i lauti finanziamenti comunali e cantonali che affluiscono nelle casse di ALVAD. Sottolineiamo che fa lodevole eccezione la Vallemaggia, la quale tramite l’Associazione AVAD ha permesso al proprio personale di beneficiare del contratto collettivo di lavoro cantonale dei servizi d’assistenza e cura domicilio d’interesse pubblico, che è in vigore dal 2016 ed è stato rinnovato nel 2021: questo è un esempio di come rappresentanti comunali abbiano avuto a cuore la situazione del personale di assistenza e cura a domicilio.

Il rifiuto di firmare il CCL cantonale nel 2016 è stato voluto dai vertici di ALVAD per impedire al Sindacato di tutelare efficacemente il personale: il Sindacato è così stato impedito di conoscere per tempo i problemi di lavoro ed è stato tenuto lontano dai dipendenti. Dopo 7 anni di assenza dal CCL cantonale ci domandiamo se ormai ALVAD non sia diventata -non solamente per la presidenza pluridecennale del dr. Stefano Gilardi, ma anche per lo stile di gestione del personale- la Bielorussia dei servizi ticinesi di assistenza e cura a domicilio d’interesse pubblico. È ormai un Servizio dove il lavoratore può esprimere il proprio dissenso solamente in forma anonima o a rischio del proprio posto di lavoro? Che tristezza! E poi si parla di attirare nuove persone nel mondo sociosanitario!

Alla denuncia anonima contenuta in una lettera al Dipartimento sanità e socialità (DSS) del 20 settembre 2022 da parte di un “folto numero di collaboratrici e collaboratori” ha fatto seguito una controlettera difensiva al DSS firmata da 87 dipendenti ALVAD. Pochi sono i dipendenti che si sono rivolti con nome e cognome al Sindacato VPOD: metà hanno confermato il disagio e metà hanno detto che tutto va bene. Confermo: che tristezza!