Approvata la promozione della formazione sanitaria

Da: Raoul Ghisletta, segretario VPOD Ticino

Il Gran Consiglio in data 23 febbraio ha approvato il messaggio ProSan n. 8009 che prevede importanti misure volte a rafforzare la quantità di personale sociosanitario formato e la qualità della formazione, rivalutando pure le indennità e gli assegni per allievi ed apprendisti. Ora si dovrà passare al più presto al miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualità delle cure.

La crisi del coronavirus ha fatto riemergere il tema della mancanza di infermiere/i in Ticino. Tuttavia si tratta di un tema vecchio, sul quale il Gran Consiglio ha già deliberato nel 2003. Infatti il 24 marzo 2003 il legislativo cantonale approvò l’iniziativa parlamentare generica del 2011 presentata dal PS e denominata Aumentare il numero di allievi infermieri e di altri operatori sociosanitari e ripartire equamente i costi di formazione grazie alla creazione di un fondo di compensazione per la formazione e il perfezionamento professionale (inserimento di una base legale nella legge sulle scuole professionali)”. E approvò lo stesso giorno anche un’altra iniziativa analoga di Mauro dell’Ambrogio a nome del PLR. Nel 2017 vi fu un terzo atto parlamentare, questa volta del PPD Simone Ghisla, intitolato “Per una formazione del personale infermieristico e di cura che rispecchi le esigenze socio-sanitarie del nostro Cantone” e nel 2018 un quarto atto parlamentare di Gina La Mantia “Obbligo di formazione per le professioni sanitarie non universitarie - applichiamo il modello bernese anche in Ticino!”. Entrambi furono evasi.

Sono passati quasi 20 anni e finalmente con il messaggio 8009 del 9 giugno 2021, dopo vari passi in avanti, si andrà a concretizzare integralmente quanto deciso dal Parlamento, adottando il modello del Canton Berna. Ne prendo atto positivamente e prendo atto positivamente anche del largo consenso raccolto in Parlamento dall’eccellente rapporto della deputata Laura Riget.

Rimarco tuttavia che rimane irrisolto un punto importante. Il sottoscritto a nome del gruppo PS il 20 aprile 2020 ha presentato una mozione denominata per “Contratti di prestazione nel settore ospedaliero e altre misure cantonali che riducano il consistente abbandono precoce della professione da parte delle/degli infermieri”, abbandoni che concernono purtroppo quasi il 50% dei diplomati. Questa mozione era inserita nel messaggio 8009 ProSan, ma giustamente la Commissione sanità e sicurezza sociale ha deciso di chiedere un messaggio specifico al Consiglio di Stato, in quanto la mozione tocca le condizioni di lavoro e non l’ambito formativo. Pertanto questa mozione andrà approfondita alla stessa stregua di un’altra mozione importante per le professioni sociosanitaria presentata dal sottoscritto, che concerne i contratti di prestazione del settore case anziani.

Concludo ribadendo che occorre assolutamente approfondire i contratti di prestazione in ambito sociosanitario -sia nella sanità che nel settore sociale- per quanto riguarda i cataloghi di prestazione, la dotazione di personale, la qualità delle cure/prestazioni e infine i diritti dei pazienti: è l’unico modo per fare passi avanti significativi. Ovviamente andranno garantiti i necessari finanziamenti perché le istituzioni sociosanitarie dipendono dai contributi cantonali e nazionali per funzionare.

Se non si miglioreranno le condizioni di lavoro e la qualità del lavoro nel settore sociosanitario, la vasca da bagno rimarrà sempre mezza vuota, perché l’acqua (il personale) continuerà ad uscire dai buchi, nonostante si aumenti la quantità di acqua (i neodiplomati) che entra dal rubinetto.