3'500 persone a Bellinzona contro il furto delle pensioni! La soluzione sindacale al problema c’è!

Da: Raoul Ghisletta, segretario VPOD Ticino

Mercoledì 28 settembre ben 3'500 persone sono sfilate a Bellinzona per combattere il massiccio impoverimento delle/degli assicurati dell’Istituto di previdenza del Canton Ticino, che sarà determinato dalla riduzione graduale delle pensioni a partire dal 2024, se non il Parlamento non accetterà di aumentare il finanziamento alla cassa pensioni cantonale. È grandissima la preoccupazione degli impiegati cantonali, dei docenti cantonali e comunali, come pure dei dipendenti degli enti esterni affiliati all’IPCT. Il Sindacato VPOD Ticino ha già avanzato la soluzione per risolvere il problema: la illustriamo di seguito!

Su impulso del Sindacato del personale dei servizi pubblici e sociosanitari VPOD Ticino lo scorso 19 settembre è stata depositata un’iniziativa parlamentare interpartitica per la modifica della Legge sull’Istituto di previdenza del Cantone Ticino (LIPCT), denominata “Mantenimento del livello delle pensioni di vecchiaia fissato nel 2013 e adattamento al carovita delle pensioni in primato di contributi senza garanzie”. I firmatari dell’iniziativa parlamentare elaborata 707 (IE 707) sono il segretario VPOD Ticino Raoul Ghisletta e altri 11 granconsiglieri: Massimiliano Ay, Anna Biscossa, Simona Buri, Nicola Corti, Maddalena Ermotti-Lepori, Lea Ferrari, Giorgio Fonio, Danilo Forini, Carlo Lepori, Daniela Pugno-Ghirlanda e Andrea Stephani.

L’IE 707 chiede di non tradire le promesse, che furono fatte dal Governo (in primis dall’on. Laura Sadis, PLR) e dal Parlamento a ca. 16'000 assicurate e assicurati dell’Istituto di previdenza del Canton Ticino il 6 novembre 2012 con il varo della LIPCT, la quale ha definito l’abbandono del piano assicurativo in primato delle prestazioni e l’introduzione del piano assicurativo in primato dei contributi. La LIPCT ha comportato a partire dal 2013 per le/gli assicurati in primato dei contributi senza garanzie transitorie una diminuzione delle pensioni di vecchiaia del 20% mediamente. Pertanto, un’ulteriore riduzione del 20% -con effetto progressivo dal 1.1.2024- porterebbe ad erogare da parte dell’IPCT pensioni di vecchiaia nel piano assicurativo in primato dei contributi, che sarebbero mediamente del 36% inferiori rispetto al valore delle rendite del piano assicurativo in primato di prestazioni. Questa riduzione delle pensioni di vecchiaia del 36% sull’arco di una quindicina di anni è contraria al principio della buona fede ed è irresponsabile, perché significa impoverire una fetta importante del ceto medio ticinese (per il quale tutti i partiti si sciacquano la bocca prima delle elezioni): e lo è tanto più se fatta da un datore di lavoro pubblico che vuole essere normalmente attrattivo nelle sue condizioni di lavoro.

Il nuovo capoverso 6bis dell’articolo 11 LIPCT -proposto dall’IE 707- introduce una delega al Consiglio d’amministrazione dell’IPCT e segue la linea già tracciata di aumentare i contributi a carico dei datori di lavoro - per finanziare il livello delle pensioni. Il contributo proposto può arrivare fino al 5%. La modifica di legge può essere decisa unicamente dal Parlamento: il CdA dell’IPCT non ha il potere di prelevare contributi aggiuntivi. Il contributo, da solo, non consente da subito di erogare pensioni identiche in valore assoluto, perché tale effetto lo si avrà solo laddove il periodo di contribuzione sarà completo. Nel mezzo occorreranno altre misure, quali la prevista riduzione scalare del tasso di conversione nel periodo 2024-2031 e l’utilizzo di appositi accantonamenti fatti dal Consiglio d’amministrazione delI’IPCT (300 mio. Fr a fine 2021): a questo lavorano i 2 rappresentanti VPOD dei dipendenti presenti nel CdA IPCT. Questo sarà possibile con un procedere ordinato, che eviti l’intervento dell’autorità federale di vigilanza sull’IPCT.

Resta il fatto che l’aumento dei contributi fino al 5% è imprescindibile per mantenere il livello delle pensioni. IlSindacato VPOD ha già presentato il 18.10.2021 una PETIZIONE, intitolata “NO AL TAGLIO DEL 40% DELLE PENSIONI” e firmata da 2'000 assicurati IPCT, che contiene tale richiesta: questa petizione deve ancora essere affrontata dal Parlamento!

In conclusione, dobbiamo continuare a mobilitarci e a smascherare le falsità degli avversari, che osteggiano il risanamento dell’IPCT a carico del datore di lavoro e che, mentendo, asseriscono che l’IPCT sarebbe una cassa pensioni di privilegiati. La manifestazione di 3’500 assicurate e assicurati del 28 settembre a Bellinzona (indetta dalla Rete per la difesa delle pensioni e sostenuta attivamente dal Sindacato VPOD) è un passo importante, per far emergere le giuste preoccupazioni di una generazione del ceto medio pubblico e parapubblico, che non può e non deve essere sacrificata sull’altare di irrazionali pregiudizi politici. Non dimentichiamo che le/gli assicurati IPCT e i loro famigliari stretti rappresentano un bacino di 50'000 persone con diritto di voto! Continuiamo a farci sentire nelle scuole, nell’amministrazione cantonale, nelle strutture sociosanitarie, nei Comuni ed enti affiliati!

Ulteriori azioni da parte del Sindacato VPOD Ticino avranno luogo il 26 ottobre, giornata di mobilitazione già preannunciata prima dell’estate.


Galerie: Manisfestazione IPCT - 28 settembre 2022