Online e nelle strade, ci mobiliteremo di nuovo!

Da: Michela Bovolenta, segretaria centrale VPOD

Contro l'innalzamento dell'età di pensionamento delle donne, contro la violenza di genere, per le pari opportunità e per un futuro verde e femminista. Stiamo affrontando la pandemia da un anno ormai. Domenica 8 marzo 2020, il movimento dello sciopero delle donne* aveva programmato grandi mobilitazioni, nonché uno sciopero del lavoro di cura, lavoro che proprio non può fermarsi né di domenica, né di notte, e che riguarda il lavoro domestico, la cura dei bambini, degli anziani e / o dei malati. Abbiamo voluto dare visibilità a questo lavoro, spesso svolto gratuitamente nelle nostre case. Il virus ha sabotato i nostri piani di mobilitazione e abbiamo dovuto annullare le manifestazioni previste.

Resistenza
Un anno dopo le riunioni pubbliche sono ancora limitate a quindici persone. Non ci sarà alcun grande appuntamento per l'8 marzo 2021, ma molte azioni decentralizzate. Tuttavia le donne vogliono dimostrare al potere che ci sono ancora! Eravamo più di trecento, tra le quali molte sindacaliste, a partecipare alle “Assises romandes” via zoom lo scorso 30 gennaio. Un momento importante virtuale di riflessione, che ha permesso di individuare le priorità di mobilitazione per il 2021. Priorità che porteremo avanti con forza il prossimo 8 marzo nella giornata internazionale di lotta per i diritti delle donne.

NO al pensionamento a 65 per le donne!
L'arroganza padronale e della destra non conosce limiti: abbiamo già rifiutato ben due volte l'aumento dell'età pensionabile delle donne, ma essi persistono, sostenuti dal consigliere federale (PS) Alain Berset, nel voler imporre il pensionamento a 65 anni per le donne nel pacchetto AVS 21. La Commissione per l'economia e i tributi del Consiglio degli Stati ha persino peggiorato il progetto iniziale del Consiglio federale. Ciò di cui abbiamo bisogno è un modello di previdenza pensionistica egualitaria, unitaria e sostenibile: non vogliamo non un progetto che ci costringa a lavorare più a lungo. L'innalzamento dell'età di pensionamento delle donne contribuirebbe solamente in misura marginale a migliorare il finanziamento dell'AVS, mente l’eliminazione delle disparità salariali e l’aumento dei salari aiuterebbe molto di più a risanare l’AVS. L’innalzamento dell'età pensionistica delle donne apre inoltre la porta a un pensionamento per tutte/i a 67 anni. La lotta contro il pacchetto AVS 21 sarà quindi uno dei nostri principali cavalli di battaglia nei prossimi mesi.

Tutte allo sciopero per il futuro!
Parteciperemo allo sciopero per il futuro il 21 maggio e alle mobilitazioni per il clima durante tutto l'anno. Il Sindacato VPOD è coinvolto nella lotta per un futuro egualitario, unito e sostenibile. Un orizzonte che rimarrà inaccessibile, se il nostro sistema patriarcale, capitalista e colonialista continuerà a distruggere il pianeta e ad alimentarsi dello sfruttamento del lavoro femminile.

NO alla violenza sessista e sessuale!
Nel XXI secolo c'è un urgente bisogno di ridefinire nel codice penale lo stupro e la violazione dell'integrità sessuale. Il concetto di consenso deve essere al centro di questa riforma. Come sindacato chiediamo la piena applicazione della Convenzione di Istanbul, nonché degli strumenti per sostenere e proteggere le vittime della violenza di genere e sessuale.

SÌ al matrimonio per tutte/i!
Il matrimonio per tutte/i dovrà essere posto in votazione popolare a causa di un referendum sostenuto da ambienti conservatori e reazionari. Il Sindacato VPOD si unisce all’appello per la parità di diritti per tutte le persone, indipendentemente dal loro sesso, nel diritto di unione e di filiazione.