Durante l’incontro avuto con i vertici della Clinica abbiamo ricevuto rassicurazioni che il Consiglio di amministrazione sta operando con l’obbiettivo di salvaguardare tutti i posti di lavoro e le condizioni salariali e contrattuali vigenti.
Il Sindacato rimane in contatto con i vertici della Clinica ed ha chiesto, appena sarà possibile, di coinvolgere il personale in un’assemblea generale, per spiegare come si intende disegnare il futuro. La situazione è seria, ma siamo fiduciosi che si possa riuscire a trovare un’adeguata soluzione. Indubbiamente la questione della rifusione delle notevoli spese ed investimenti che la Clinica S. Chiara ha dovuto sostenere per operare come istituto nella cura del Covid-19 secondo il piano del medico cantonale, è stata fonte di incomprensioni forti con il Dipartimento sanità e socialità. A tal proposito il segretario VPOD Ticino Raoul Ghisletta ha redatto un’interpellanza parlamentare il 22 aprile 2021 per tentare di favorire una soluzione, ma le posizioni tra le parti rimangono purtroppo molto distanti.
La vicenda è uscita pubblicamente sui media dopo che la Clinica Santa Chiara SA ha fatto revisionare i conti del 2020, che sono pesantemente in rosso a causa dei maggiori costi determinati dal reparto Covid, come pure delle mancate entrate determinate dalla chiusura di reparti a causa del Covid.
Questo profondo rosso ha causato l’ordine dei revisori alla Direzione della SA di non assumere nuovi costi e tra questi costi nuovi vi sono quelli per il personale in formazione, che doveva cominciare alla Clinica: il blocco delle assunzioni programmate del personale in formazione ha fatto scandalo ed ha poi portato alla luce pubblicamente la situazione finanziaria critica. Con l’annuncio della difficile situazione economica della Cinica si è poi susseguita una ridda di offerte d’acquisto da parte di altre cliniche e anche dell’Ente Ospedaliero Cantonale.