Istituzioni sociali e cura del clima di lavoro

Da: Massimo Mantovani, sindacalista VPOD Ticino

Il lungo periodo pandemico ha comportato all’interno delle Istituzioni sociali del Canton Ticino un cambiamento nell’impiego del personale che spesso è stato vissuto negativamente, secondo quanto segnalatoci da vari operatori del settore: progressivo aumento di situazioni di disagio e di fatica, aumento della burocrazia, problemi creati dall’invecchiamento degli ospiti e mancato adeguamento delle risorse disponibili per far fronte alle richieste crescenti.

Il Sindacato ha quindi chiesto alla Commissione Paritetica Cantonale delle Istituzioni sociali di costituire un gruppo di lavoro che approfondisse il tema e valutasse la creazione di un “gruppo disagio” finanziato coi fondi paritetici: non solamente perché detti fondi devono essere spesi nell’interesse dei membri della Comunità contrattuale, ma anche perché in molti casi di Enti o Fondazioni di medio piccole dimensioni non sarebbero in grado di costituire autonomamente un gruppo disagio.

Tra i compiti del gruppo, la cui prima riunione dovrebbe avvenire nel corso del mese di luglio, vi sarà quello di definire le sue competenze, le sue modalità di funzionamento e la scelta del/dei soggetti che dovranno gestirlo.

Personalmente penso che questo gremio dovrà affrontare tematiche quali il clima di lavoro, il mobbing, le molestie, la conciliabilità lavoro famiglia e la parità salariale. Questo andrà a vantaggio non solamente dei dipendenti, ma anche dei datori di lavoro, perché un migliore ambiente di lavoro influisce positivamente sulla qualità della prestazione lavorativa e sulla soddisfazione dei bisogni degli utenti. Il Sindacato ritiene inoltre importante indagare fenomeni quali lo stress e la fatica del lavoro degli operatori sociali anziani, per i quali non è (ancora) prevista la possibilità di pensionamento anticipato: un problema maggiore nell’ottica della tutela della salute dei dipendenti e dell’equità di trattamento tra operatori del settore sociale.