Il Sindacato ha quindi chiesto alla Commissione Paritetica Cantonale delle Istituzioni sociali di costituire un gruppo di lavoro che approfondisse il tema e valutasse la creazione di un “gruppo disagio” finanziato coi fondi paritetici: non solamente perché detti fondi devono essere spesi nell’interesse dei membri della Comunità contrattuale, ma anche perché in molti casi di Enti o Fondazioni di medio piccole dimensioni non sarebbero in grado di costituire autonomamente un gruppo disagio.
Tra i compiti del gruppo, la cui prima riunione dovrebbe avvenire nel corso del mese di luglio, vi sarà quello di definire le sue competenze, le sue modalità di funzionamento e la scelta del/dei soggetti che dovranno gestirlo.
Personalmente penso che questo gremio dovrà affrontare tematiche quali il clima di lavoro, il mobbing, le molestie, la conciliabilità lavoro famiglia e la parità salariale. Questo andrà a vantaggio non solamente dei dipendenti, ma anche dei datori di lavoro, perché un migliore ambiente di lavoro influisce positivamente sulla qualità della prestazione lavorativa e sulla soddisfazione dei bisogni degli utenti. Il Sindacato ritiene inoltre importante indagare fenomeni quali lo stress e la fatica del lavoro degli operatori sociali anziani, per i quali non è (ancora) prevista la possibilità di pensionamento anticipato: un problema maggiore nell’ottica della tutela della salute dei dipendenti e dell’equità di trattamento tra operatori del settore sociale.