Il Sindacato VPOD ti aiuta: pause di lavoro e reperibilità dell'infermiere

Luigi, infermiere, lavora in casa anziani: durante i turni si trova quale unico infermiere diplomato per il reparto. Le direttive emanate dalla direzione prevedono l’obbligo di usufruire di 30 minuti di pausa, definita “pausa pranzo/cena” e l’opportunità di usufruirne di una breve di 10 minuti (esigenze di servizio permettendo).

La differenza tra queste due pause è che i 10 minuti sono tempo di lavoro, mentre la mezz’ora è tempo non retribuito. Durante la pausa di 30 minuti Luigi, deve dare la reperibilità agli assistenti di cura e deve portare sempre con sé il telefono per rispondere alle urgenze. Questa situazione fa sì che spesso la sua pausa pranzo/ cena sia interrotta e che non benefici di uno stacco dal lavoro. Luigi ha fatto notare questa problematica alla direzione, chiedendo una soluzione. Purtroppo quest’ultima gli comunica che è così e che bisogna adattarsi. Lugi, non molto convinto della risposta, si rivolge al Sindacato VPOD per verificare e per chiedere un intervento a sua tutela.

Il Sindacato è intervenuto ed ha preteso che a Luigi fosse retribuita quale tempo di lavoro anche la pausa di 30 minuti. Infatti se durante tale pausa un lavoratore deve essere reperibile per esigenze di servizio e non può allontanarsi dal posto di lavoro, la pausa non decade, ma viene trasformata in tempo di lavoro ed i 30 minuti devono essere retribuiti. Diversamente le pause brevi di 10-15 minuti, che in tutto il settore sociosanitario è d’uso concedere a metà turno e che non sono regolate dalla Legge sul lavoro/Ordinanza 1 concernente la legge sul lavoro, possono decadere, se le esigenze di reparto non permettono di usufruirne (ma ovviamente questo non deve essere la regola!).