Sosteniamo il personale sociosanitario!

Da: Raoul Ghisletta, segretario VPOD Ticino

Appello del 29 maggio 2021 al Cantone e ai Comuni per il settore sociosanitario Il virus Covid-19 mette a dura prova il personale sociosanitario. In questo periodo di crisi pandemica noi operatrici e operatori sociosanitari siamo più volte stati considerati indispensabili e visti come eroi(ne) di guerra. Tuttavia va ricordato che indipendentemente dalla pandemia siamo confrontati giornalmente con situazioni complesse, gioie e dolori. Dobbiamo cercare il giusto equilibrio tra professionalità ed empatia verso i pazienti, altrimenti rischiamo di diventare noi stessi quelli che avranno bisogno di cure.

L’opinione pubblica e la politica si dimenticano spesso che quanto viene fatto giornalmente nelle strutture ospedaliere, nelle case anziani, nei servizi di assistenza e cura a domicilio, nelle istituzioni sociali e nelle strutture sociopsichiatriche è la norma, da quando esistono queste professioni.

I turni nei giorni festivi e di notte, la burocrazia, lo spostamento frequente dei giorni di riposo, i picchetti (ufficiali e ufficiosi) cui siamo sottoposti… spiegano perché noi operatrici e operatori sociosanitari siamo sovente stanchi.

Abbiamo scelto questo lavoro perché ci dà soddisfazione, perché essere al servizio di chi ha bisogno delle nostre cure è fonte di gioia e ci fa sentire utili. Ma per essere performanti e sempre sul pezzo, come si dice al giorno d’oggi, abbiamo bisogno di essere compresi e valorizzati, riconoscendo quanto facciamo tutti i giorni. Desideriamo essere adeguatamente considerati in termini di salario e di tempo libero. Abbiamo bisogno di forme generalizzate di prepensionamento per il personale anziano logorato ed esaurito. Vogliamo avere a disposizione più effettivi per poter disporre turni di lavoro meno pesanti e con i giusti tempi di recupero; e chiediamo una ripartizione dei compiti nelle strutture sociosanitarie che permetta di prendere a carico i pazienti con la calma e l’attenzione che si meritano, così come abbiamo imparato a fare. Senza di ciò personale sociosanitario stanco e demotivato rischia di commettere errori e di entrare nella routine, che è il vero veleno per la qualità delle cure.

Sottolineiamo anche l’importanza di avere il tempo per introdurre i nuovi assunti e per insegnare bene agli allievi, che rappresentano il nostro futuro. Oggi manifestiamo affinché le nostre bellissime professioni vengano pienamente riconosciute e speriamo che i miglioramenti per i quali lottiamo possano stimolare altre/i giovani ad intraprendere questo cammino professionale.

Per questo ci appelliamo al Cantone e ai Comuni chiedendo loro di migliorare il finanziamento dei contratti di prestazione con le strutture ospedaliere, con le case anziani, con i servizi territoriali, con le istituzioni sociali e con le strutture ed i servizi sociopsichiatrici.

Chiediamo alle autorità di deliberare finalmente i mezzi economici necessari per migliorare le condizioni di lavoro e per garantire la qualità delle cure e della presa a carico di pazienti, di anziani e di invalidi. Sono anni che lo rivendichiamo!

La politica deve garantire attrattiva e qualità al sistema sociosanitario ticinese!

Informazioni pratiche

Non è necessaria l'iscrizione alla manifestazione ma sarà obbligatorio il porto della mascherina durante tutta la durata dell'evento, nonché il rispetto del distanziamento sociale.

Consigliamo fortemente a tutte/i le/i partecipanti di recarsi alla manifestazione utilizzando il treno: infatti, a causa del Giro d'Italia, l'uscita autostradale di Bellinzona nord verrà chiusa e questo comporterà dei disagi alla circolazione.