Rivalutare l’obbligatorietà della frequenza nelle scuole dell’obbligo!

Da: Adriano Merlini, presidente VPOD docenti e Raoul Ghisletta, segretario VPOD Ticino

Da oggi le scuole post-obbligatorie del Cantone sono chiuse per decisione dell’autorità cantonale: docenti e direzioni si stanno attivando per garantire un minimo di attività formativa agli studenti al fine di non compromettere l'anno scolastico in corso. Invece scuola dell'infanzia, scuola elementare e scuola media hanno continuato ad accogliere bambini e ragazzi per diminuire rischiosi contatti intergenerazionali in famiglia.

Il Sindacato VPOD docenti prende atto delle decisioni del Consiglio di Stato, supportato dal gruppo di lavoro scientifico, ma lo invita anche ad elaborare uno scenario alternativo, che consiste nel rendere facoltativa la frequenza della scuola in modo che le famiglie possano gestire bambini e ragazzi in modo autonomo, se hanno i mezzi per accudirli in sicurezza e per garantire loro la continuazione del programma scolastico, facendo capo al materiale didattico fornito dai docenti.

Questa soluzione consentirebbe di ridurre i numeri eccessivi presenti nelle classi, che non garantiscono la distanza sociale minima per ridurre il rischio di contagio (e questo anche a seguito delle inevitabili malattie di stagione che affliggono il corpo docente, assenze che comportano degli accorpamenti di classe quando non è possibile attivare un supplente).

Il Sindacato VPOD docenti ribadisce la propria solidarietà a tutto il personale attivo nelle scuole, nei servizi sociosanitari e nei servizi indispensabili al funzionamento della società in questo difficile momento.