Basta restrizioni ingiustificate al telelavoro nell’Amministrazione cantonale!

Da: Raoul Ghisletta, granconsigliere e segretario VPOD Ticino

In base alle nostre informazioni la prassi di alcuni uffici cantonali sull’accesso e sul numero di giorni massimi è parzialmente restrittiva rispetto alle norme del Regolamento cantonale sul telelavoro e alla recente estensione dei giorni massimi operata dal Consiglio di Stato. Questo nonostante nella risposta all’interpellanza 2062 del 1.10.2020 il Consiglio di Stato avesse indicato che la Sezione risorse umane non è al corrente di direttive restrittive a livello di uffici, sezione e Divisioni per quanto riguarda l’accesso al telelavoro degli impiegati dell’Amministrazione cantonale.

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Per questo motivo ho inoltrato al Consiglio di Stato le seguenti domande tramite due interrogazioni, che speriamo possano correggere finalmente il tiro:

  1. negli Uffici di tassazione di Bellinzona, Mendrisio, Locarno quanti giorni di telelavoro vengono concessi al massimo ai tassatori?
  2. Il coordinamento della Sezione del lavoro ha riconfermato che il telelavoro non è concesso negli Uffici regionali di collocamento?
  3. La Divisione della cultura e studi universitari negli scorsi mesi ha dimezzato i numeri massimi di giorni di telelavoro stabiliti dal regolamento e ha limitato l’accesso agli impiegati che abitano lontano?
  4. È vero che il numero massimo presso la Divisione della cultura e studi universitari è attualmente di 2 giorni invece di 3 giorni? L’accesso per al telelavoro è consentito agli impiegati che abitano vicino al posto di lavoro?
  5. Intende rilevare le prassi restrittive al telelavoro di uffici, sezioni e Divisioni al fine di valutarne l’adeguatezza rispetto al regolamento e alle proprie direttive?
  6. Nella situazione attuale di pandemia intende dare indicazioni più precise ai funzionari dirigenti per evitare che vi siano due o più impiegati nello stesso ufficio durante la giornata di lavoro, allorché gli stessi potrebbero svolgere il telelavoro?
  7. È vero che il personale amministrativo delle scuole non avrebbe accesso al telelavoro, anche quando deve eseguire compiti assolutamente fattibili a casa (come ad es. la contabilità)?

Inoltre il Regolamento cantonale sul telelavoro esclude dal suo campo d’applicazione il personale in formazione, segnatamente gli apprendisti, gli stagiaires, gli alunni giudiziari e amministrativi.

Ora per gli alunni giudiziari e amministrativi una parte importante del loro lavoro avviene online: con consultazioni di documentazione e materiali on line, con email e telefonate per ricevere consigli da colleghi collaboratori scientifici, economisti e giuristi. Insomma per gli alunni giudiziari e amministrativi il telelavoro è tecnicamente possibile e la presenza in ufficio non deve essere costante. Di principio non si vede dunque l'interesse di escludere gli alunni dal telelavoro. A maggior ragione in questa situazione pandemica, giacché obbligarli a recarsi in ufficio tutti i giorni -ciò che avviene spesso con i mezzi pubblici- significa esporli a rischi non necessari.

Per questo motivo ho chiesto pure al Consiglio di Stato:

  1. Nella situazione attuale di pandemia intende dare la possibilità anche agli alunni giudiziari e amministrativi di effettuare il telelavoro a giudizio del funzionario dirigente?
  2. Dopo il ritorno alla normalità intende consentire la possibilità agli alunni giudiziari e amministrativi di richiedere il telelavoro e ai funzionari dirigenti di decidere caso per caso?