NO ai tagli sul personale, sui servizi pubblici e sugli enti sussidiati!

Da: Raoul Ghisletta, segretario VPOD Ticino

È tornata in scena la commedia più classica della destra nostrana: quella fatta di Arlecchino e Pantalone rappresentata per tagliare sul personale cantonale, sui servizi pubblici e sugli enti sussidiati, ogni qualvolta il Cantone presenta un preventivo in rosso. La sceneggiata dei deputati Pamini (UDC) e Bignasca (Lega) ha avuto luogo il 15 dicembre nel Parlamento. Certo, il preventivo 2021 è stato approvato senza i loro emendamenti killer, ma si tratta solamente di una tregua di pochi mesi, perché PLR e PPD si apprestano a cucinare i tagli con Lega e UDC già nei primi mesi del 2021.

Il preventivo cantonale 2021 presenta un risultato d’esercizio negativo di 230 milioni di franchi, che è determinato dalla somma di 130 milioni di maggiori uscite e di 109 milioni di entrate minori entrate rispetto al preventivo 2020: ricordiamo che il preventivo 2020 era in sostanziale equilibrio (+4 milioni). Queste cifre non sono determinate dal fatto che lo Stato è malgestito. Il Canton Ticino è ben gestito e negli scorsi anni ha aumentato gli sforzi per sostenere le classi sociali più deboli grazie all’azione dei riformisti e alla pressione sindacale.

Le minori entrate
Semmai è l’economia ticinese che si è fragilizzata ed ha subito dei cali pre e post Covid. Nel 2019 le esportazioni ticinesi si sono ridotte del 9%, mentre quelle nazionali sono aumentate del 3%. Nel 2020 il lockdown in Ticino è stato più lungo che nel resto della Svizzera ed è calato il numero degli occupati. Questo determina parte della riduzione delle entrate previste nel 2021. Il calo delle entrate fiscali è di ben 165 milioni ed è compensato solo parzialmente da maggiori introiti per 55 milioni dalla Banca nazionale svizzera (BNS). Ricordo ancora che la riduzione del coefficiente cantonale d’imposta pesa per 15 milioni di franchi: un regalino tanto caro al centrodestra, quanto inutile e favorevole ai ricchi.

Le maggiori spese
L’aumento della spesa del personale amministrativo di 4 milioni è dovuto alle nuove carriere salariali e a qualche potenziamento, mentre quello di ben 19 milioni per i docenti, oltre alle carriere, è dovuto al potenziamento del sostegno pedagogico, dei laboratori nella scuola media, della pedagogia speciale e delle offerte nella formazione professionale: difficile contestare queste eccellenti riforme. Nel settore sociale aumentano le prestazioni complementari AVS/AI di 15 milioni a seguito della riforma federale e crescono di 6 milioni gli assegni per le famiglie e di 15 milioni i sussidi cassa malati a seguito della riforma sociale cantonale votata nella primavera 2020: dopo pochi mesi non è più giusto sostenere i più deboli? Una dozzina di milioni in più si registrano per nuove strutture nel settore anziani, invalidi, protezione dei minori e nidi: vogliamo tagliare in questo ambito? 11 milioni in più sono poi causati dai costi delle ospedalizzazioni nel Cantone: nessuno oserà certo dire qualcosa in questo momento. Crescono di una decina di milioni i contributi per il settore universitario (non dimentichiamo l’apertura della Facoltà di scienze biomediche) e per il Film Festival di Locarno. Infine sono ben 36 i milioni in più per finanziare la rivoluzione del trasporto pubblico in Ticino.

Prendiamo i soldi dove ci sono: nella BNS!
I soldi ci sono in Svizzera! In primo luogo sono tesaurizzati nella Banca nazionale svizzera, che possedeva al 31.12.19 una riserva per future ripartizioni di 84 miliardi di franchi. Il Covid danneggerà gravemente numerose persone e aziende, che costituiscono l’ossatura dell’economia, della società, della cultura e dello sport in Svizzera, scrivevo lo scorso 5 novembre nella presentazione dell’iniziativa cantonale volta ad obbligare la BNS a distribuire almeno la metà di questi 84 miliardi a Cantoni (2/3) e Confederazione per assicurare un futuro migliore al nostro Paese colpito dalla pandemia. Non occorre essere dei geni. Occorre darsi da fare sul piano nazionale per convincere anche i Cantoni messi bene finanziariamente (al contrario del Ticino) a decidere questo prelievo per l’adozione di misure straordinarie di sostegno ai Cantoni e limitare i danni economici e sociali nel Paese.