“Dal punto di vista della salute pubblica e della LASP, una presa a carico esclusivamente territoriale è certamente auspicabile. Non per tutti però. Alcuni pazienti necessiteranno sempre e comunque un temporaneo ricovero in una struttura acuta psichiatrica. Privilegiare la presa a carico territoriale significa tuttavia garantire un’adeguata presenza qualitativa e quantitativa. In pratica, osserva l’OSC, si auspica che il paziente sia seguito sempre dalla stessa équipe, sia che si rechi al SPS, sia che sia degente in CPC o che frequenti il Centro diurno. La presenza di équipes pluridisciplinari offre diversificazioni nella presa a carico del paziente e quindi proprio per questo motivo vanno sostenute con convinzione.”
Queste righe sono tratte dal rapporto della Commissione speciale sanitaria sulla pianificazione socio-psichiatrica cantonale 2009-2012, approvato dal Parlamento il 21 aprile 2010.
Esse confermano la validità della struttura dell’OSC e della sua diversificazione, in particolare nella forma della Clinica e dei servizi sul territorio.
Ciò significa che il paziente, nel limite del possibile, dovrebbe essere seguito sul territorio e solamente se necessario ricoverato in Clinica; e significa anche che dopo essere stato dimesso dalla Clinica il paziente deve essere seguito nuovamente dai servizi presenti sul territorio.
Appare evidente, in questa presa a carico, il ruolo centrale dei SPS e delle altre realtà lavorative sviluppatesi in questi anni, come l’Home Treatment nel Sopraceneri e/o l’équipe dei Progetti complessi. È fondamentale un forte coordinamento fra queste diverse entità, sia prima del ricovero, sia dopo il ricovero del paziente. Come pure è fondamentale la continuità terapeutica garantita dalle équipe territoriali.
A fronte di segnalazioni di criticità rispetto all’applicazione sistematica del modello descritto pongo al Consiglio di Stato le seguenti domande.
- Conferma che il personale socio-sanitario degli SPS deve recarsi a domicilio su richiesta dei familiari di persone con problemi psico-sociali, in modo che esso possa, nel limite del possibile, prenderlo a carico sul territorio ed evitare un ricovero in Clinica? In che misura e perché ciò non avviene sempre? Quali sono i protocolli in vigore?
- Conferma che prima di un ricovero alla CPC un paziente in linea di massima deve essere stato preso in carico dal personale degli SPS? In che misura e perché ciò non avviene sempre?
- Conferma che occorre fare in modo che il paziente ricoverato in Clinica mantenga il contatto con il personale degli SPS? Come viene favorito questo contatto tra il paziente e gli SPS? In che misura e perché ciò non avviene sempre?
- Conferma che al momento della dimissione del paziente dalla CPC la Clinica deve informare i SPS per garantire la continuità terapeutica? In che misura e perché ciò non avviene sempre? Quali sono i protocolli in vigore?
- Esiste un coordinamento sistematico fra CPC, SPS, Home Treatment e Progetti complessi? In che misura e perché il coordinamento non avviene sempre? È auspicabile creare un’unità di coordinamento per migliorare la presa a carico territoriale dei pazienti con problematiche psico-sociali?