Quali obiettivi sindacali in Ticino?

Da: Graziano Pestoni, presidente USS-Ticino e Moesa

L’assemblea dei delegati dell’Unione sindacale svizzera (USS) -Ticino e Moesa, tenutasi lo scorso 5 ottobre, ha fatto un bilancio positivo dell’attività svolta e ha, soprattutto, definito le priorità per il prossimo anno.

Come è noto, al recente congresso nazionale dell’USS abbiamo proposto il lancio di tre iniziative popolari per ripristinare le ex-regie federali (Posta, telecomunicazioni, FFS), affinché tornassero ad occuparsi seriamente della qualità del servizio offerto all’utenza. La proposta per mancanza di tempo non è stata discussa, ma sta suscitando importanti discussioni. Lo scopo dell’USS-Ticino e Moesa consiste ora nel convincere gli organi nazionali a lanciare almeno un’iniziativa popolare riguardante la posta. A tale scopo abbiamo trasmesso a Berna un progetto di testo.

Un secondo obiettivo riguarda la lotta contro il dumping salariale. Per l’USS-Ticino e Moesa è importante fissare un salario minimo cantonale, come prescrizione minima e urgente, ma è pure assolutamente necessario adottare precise disposizioni a livello federale, affinché ci siamo livelli salariali adeguati per tutte le professioni e per tutti i settori (generalizzazione dei contratti collettivi di lavoro, contratti normali). Terzo obiettivo: dopo lo sciopero del 14 giugno è importante che la lotta intrapresa continui con la stessa intensità, affinché le rivendicazioni espresse in quell’occasione possano essere accolte. Va considerata anche la questione del riscaldamento climatico. Occorre definire e sostenere, come sindacato, precise proposte, come fu fatto anni fa quando, grazie all’alleanza con i movimenti anti-nucleari, fu possibile imporre la moratoria sulla costruzione di nuove centrali.

Un’attenzione particolare va pure rivolta all’Unione europea (UE) ed in particolare al pericoloso accordo quadro, che favorisce il dumping salariale, incentiva gli abusi nel mondo del lavoro, promuove la privatizzazione dei servizi pubblici, decreta la fine della politica regionale e impone la ripresa automatica delle direttive europee. L’Assemblea ha approvato infine risoluzioni sui problemi dei premi della cassa malati (sempre più insopportabili), contro il pacchetto di sgravi fiscali decisi dal Consiglio di Stato (che indebolirebbe ulteriormente le possibilità per il Cantone di occuparsi delle questioni sociali), contro l’ulteriore e assurda pro- posta di aumentare l’età di pensionamento e sui problemi della radiotelevisione.