Il datore di lavoro, adducendo difficoltà finanziarie, ha proposto alla giovane ragazza un contratto di stagista a 1’300 Fr mensili con la promessa di regolarizzarla, dopo qualche mese, come impiegata ai servizi generali. Martina per non finire in disoccupazione accetta di lavorare da stagista.
Martina in seguito apprende da un sindacalista che legalmente non è possibile derogare al salario previsto dal contratto collettivo di lavoro per la funzione effettivamente esercitata. Nel caso specifico Martina dopo l’ottenimento del diploma operava autonomamente nel servizio di pulizia come tutte le altre impiegate: per questo motivo avrebbe dovuto essere retribuita col salario di franchi 3’200 mensili, previsto per le persone al primo impiego.
Martina dopo sei mesi di lavoro ad un salario di 1'300 Fr mensili chiede al datore di lavoro di regolarizzare la propria posizione, ma non ottiene una risposta positiva. Delusa e arrabbiata Martina si rivolge al Sindacato VPOD per un intervento sindacale volto a ottenere le differenze salariali per i 6 mesi: la procedura ha successo e Martina recupera una bella somma di arretrati, prima di trovare un nuovo impiego.