Non si tratta di “fare l’assalto alla diligenza” come pretende erroneamente il capogruppo PLR Alex Farinelli, ma di restituire parte dei sacrifici consentiti dal personale cantonale e degli enti sussidiati, che sono alla base del risanamento finanziario.
Dopo anni di sacrifici sulle spalle del personale il Governo cantonale deve abolire tutte le assurde misure di risparmio esistenti, come ad esempio la penalizzazione del 20% sul salario dei supplenti nell’amministrazione cantonale, la riduzione del salario dei docenti supplenti nelle scuole e le riduzioni dei contributi per manutenzione e supplenze delle strutture sociosanitarie con contratto di prestazione.
Il Sindacato del personale dei servizi pubblici e sociosanitari VPOD si attende che il Consiglio di Stato mantenga le proprie promesse e nomini al più presto i suoi rappresentanti al tavolo di trattativa con i sindacati, che dovrà esaminare le richieste sindacali formulate durante l’autunno scorso: aumento salariale del 3% degli stipendi per recuperare le importanti perdite subite negli ultimi 25 anni, riduzione da 42 a 40 ore settimanali (ciò che corrisponde ad 1 ora-lezione in meno per i docenti cantonali), miglioramento del regolamento del personale ausiliario e risanamento della cassa pensioni cantonale (per impedire una nuova riduzione delle pensioni).
Il Sindacato VPOD rivendica pure per gli enti sociosanitari sussidiati un miglioramento della dotazione di personale sociosanitario -riconosciuta nei contratti di prestazione- al fine di far fronte al crescente carico di lavoro dovuto alla burocratizzazione del lavoro e alla tipologia dei pazienti; inoltre chiede un miglioramento dei salari minimi e massimi in vigore nei contratti collettivi sociosanitari riconosciuti dal Cantone, come pure il diritto ad un prepensionamento a 60 anni con rendita ponte.
Infine il Sindacato VPOD ricorda che occorre investire di più nella scuola pubblica: in particolare occorre investire con urgenza nelle scuole comunali e nelle scuole medie.
Numerosi docenti, impiegati e operatori del settore sociosanitario sostengono le richieste del Sindacato VPOD. I tempi biblici delle trattative tra Governo e sindacati, rispettivamente della politica, devono essere raccorciati. La pazienza dei lavoratori ha un limite. Qualora le trattative non daranno risultati concreti entro settembre il Sindacato VPOD preannuncia sin d’ora che in autunno organizzerà con il personale pubblico e sociosanitario una serie di azioni sindacali -non esclusi possibili scioperi.